REFF, un libro in progress

REFF, un libro in progress

Esce il volume che racconta l'esperienza del Romaeuropa FakeFactory. Due sezioni per artisti, scrittori, accademici e giuristi da tutto il mondo. Un libro che è anche realtà aumentata
Esce il volume che racconta l'esperienza del Romaeuropa FakeFactory. Due sezioni per artisti, scrittori, accademici e giuristi da tutto il mondo. Un libro che è anche realtà aumentata

“Al momento, i comportamenti e le attività che sono oggetto di questo libro sono considerati bizzarri. Molto bizzarri”. Perfino Bruce Sterling, uno abituato a descrivere tortuosi e imprevedibili mondi fantascientifici, ha incontrato qualche difficoltà nel definire esattamente i contorni del volume di REFF (Roma Europa Fake Factory). Un libro che non è solo un libro. Un manuale tecnico, un manifesto per network economics, il simbolo di una network-culture emergente e, sempre secondo l’autore di fantascienza, anche qualcosa di divertente.

Molto più semplicemente, REEF: la reinvenzione del reale attraverso pratiche critiche di remix, mashup, ricontestualizzazione, reenactment è un libro che racconta l’esperienza del Romaeuropa FakeFactory , ricostruendone le origini e il percoso attraverso i contributi di artisti, intellettuali, docenti, giornalisti, giuristi, e attivisti che vi partecipano (Antonio Caronia, Massimo Canevacci, Milica Lapãeviç, Guido Scorza, Tatiana Bazzichelli, Salvatore Iaconesi, Oriana Persico, Marco Scialdone, tanto per citare qualche nome). Edito da DeriveApprodi , il REFF si propone come spazio di attività e riflessione in favore della cultura libera in relazione alle nuove tecnologie .

Il libro è concepito su due piani : la sezione “Voci”, che raccoglie oltre trenta contributi di studiosi di livello internazionale sul tema della Free Culture , del remix come pratica creativa, della condivisione dei contenuti; la sezione “Visioni”, che presenta le opere di trentadue artisti, designer, hacker e architetti provenienti da tutto il mondo. Questi esempi di creatività artistica intendono condurre alla riflessione sui nuovi modelli di editoria aperta, nuove pratiche di aggregazione e interazione sociale.

Tuttavia, il volume non si ferma alle pagine da sfogliare e ai contenuti da fruire, poiché è pienamente integrato nella dimensione digitale del quale fa parte, attraverso dispositivi come Qrcode e Fiducial Marker , in grado di produrre una lettura interattiva. Il software, infatti, si deposita sulla carta trasformandola in ipertesto, rendendola cliccabile, espandibile, commentabile e reattiva, aprendo uno spazio di confronto virtualmente illimitato tra autori e lettori sui temi e sul dibattito del libro, per dissolvere il confine che li separa.

Il contenuto è fruibile attraverso Web, iPhone, Ipad e presto Android. La licenza, c’era da aspettarselo, è targata Creative Commons.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
19 nov 2010
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