TIM, Open Fiber, CDP Equity, KKR e Macquarie hanno firmato un protocollo di intesa non vincolante per l’avvio del progetto della rete unica, ovvero l’integrazione delle infrastrutture per la banda larga di TIM e Open Fiber. La firma dell’accordo vincolante è prevista entro ottobre 2022.
TIM e Open Fiber insieme per la FTTH
Il primo passo vero la rete unica era stato fatto all’inizio di aprile con l’avvio delle negoziazioni tra le parti. Ieri sera, i consigli di amministrazione hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding (MoU) con l’obiettivo di creare un unico operatore di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDP Equity e partecipato da KKR e Macquarie. CDP Equity, società interamente partecipata da Cassa Depositi e Prestiti, possiede il 9,9% di TIM e il 60% di Open Fiber.
KKR possiede il 37,5% di FiberCop (azienda wholesale di TIM che porta la fibra ottica nelle abitazioni), mentre Macquarie possiede il 40% di Open Fiber. Vivendi, principale azionista di TIM, rimane fuori dall’accordo, in quanto interessata alla telefonia mobile e ai servizi commerciali.
Il MoU prevede che la creazione della rete unica avvenga mediante la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di TIM e l’integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber. Le modalità non sono state ancora definite. La firma dell’accordo vincolante dovrà avvenire entro il 31 ottobre 2022. Ovviamente l’operazione dovrà essere approvata dai rispettivi consigli di amministrazione, dagli azionisti, da AGCM e AGCOM, dalle autorità europee, dalla Consob e dal governo in base alle norme del Golden Power.
La creazione di una rete unita dovrebbe “accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale, permettendo così l’accesso ai servizi più innovativi ed efficienti offerti dal mercato alla generalità della popolazione, agli enti pubblici e alle imprese, contribuendo in tal modo ad uno sviluppo più celere, duraturo e sostenibile del paese“.