TIM ha annunciato, su richiesta della Consob, di aver firmato un accordo di riservatezza con CDP Equity S.p.A. “al fine di avviare interlocuzioni preliminari riguardanti l’eventuale integrazione della rete di TIM con la rete di Open Fiber, di cui Cdp Equity detiene il 60% del capitale sociale“.
TIM guarda a Open Fiber
Un passo estremamente importante, insomma, per il futuro della rete a banda ultralarga italiana. L’integrazione tra le due reti, infatti, eviterebbe duplicazioni di investimento e sovrapposizioni che si tramuterebbero in semplici inefficienze complessive. Un eventuale accordo, tale da garantire tanto la concorrenzialità quanto il ruolo dei vari attori di mercato, si tramuterebbe in un importante passo avanti e potrebbe velocizzare altresì la copertura del Paese riducendo le diseconomie.
Così TIM spiega quanto siglato in queste ore con CDP Equity:
L’accordo siglato oggi è funzionale ad avviare negoziazioni con l’obiettivo di addivenire alla stipulazione indicativamente entro il 30 aprile di un protocollo di intesa (memorandum of understanding) volto a definire gli obiettivi, il perimetro, la struttura e i principali criteri e parametri di valutazione relativi al progetto di integrazione.
Un accordo preliminare di riservatezza, imposto dalla Consob per chiarire al mercato quanto sta accadendo in piena trasparenza, in virtù di una trattativa che va a cominciare. Se son rose, le speranze di Rete Unica potranno fiorire.