Reti/ HDSL, l'alternativa economica alle CDN

Reti/ HDSL, l'alternativa economica alle CDN

La tecnologia HDSL è in grado di offrire, a costi molto inferiori a quelli proposti da Telecom Italia con le connessioni CDN, linee dedicate sincrone ad alta velocità
La tecnologia HDSL è in grado di offrire, a costi molto inferiori a quelli proposti da Telecom Italia con le connessioni CDN, linee dedicate sincrone ad alta velocità


In queste pagine ci siamo trovati più volte a parlare di ADSL, il nuovo tipo di connessione ad Internet che consente, a prezzi abbordabili, la connettività fissa anche ai privati e agli uffici. Ultimamente abbiamo visto anche il fratello maggiore, VDSL, simile ad ADSL ma molto più veloce sulle brevi distanze.

Questi membri della famiglia xDSL hanno in comune il fatto di essere protocolli “asimmetrici”, ovvero il flusso di dati in uscita (upstream) differisce dal flusso di dati in entrata (downstream): in altre parole al canale di downstream viene dedicata un’ampiezza di banda sensibilmente maggiore rispetto al canale di upstream. Se questo può andare più che bene per la maggior parte delle esigenze private o aziendali, risulta un grosso limite per la realizzazione di collegamenti dedicati tra le sedi di un’azienda, per l’interconnessione di LAN o Pabx, per le applicazioni di videoconferenza e, più in generale, per tutti quei servizi o applicazioni che prevedono grandi capacità di banda (fino a 2 Mbps) in modalità full-duplex.

Fino ad oggi le linee dedicate in grado di soddisfare queste necessità costavano un occhio della testa e l’offerta era praticamente monopolizzata da Telecom Italia che attraverso un collegamento CDN (Collegamento Diretto Numerico) fornisce velocità sia in uscita che in entrata fino a 155 Mbps.

Una linea CDN veloce costa però un occhio della testa e in genere se la possono permettere solo i provider e le grosse aziende: una CDN di soli 64 Kbps può già superare i 7 milioni annui di costo in ambito urbano, non parliamo poi di una CDN a 2 Mbps, spesso un sogno anche per un provider locale.

Il grande vantaggio di HDSL è di “aggirare” i costi delle linee CDN appoggiandosi alle più economiche linee CDA (Collegamento Diretto Analogico) ed in particolare alle CDA a due doppini (dette anche CDF). Con una CDF e doppini standard da 0,5 mm è possibile arrivare, con HDSL, fino a 2 Mbps entro i 4-5 Km di tratta. I risparmi sono notevoli: per connessioni a 64 Kbps la riduzione sulle vecchie tariffe può arrivare fino al 30%, mentre sulle velocità da 128 a 768 Kbps si attesta sul 40%. Per connessioni ancor più veloci, fino a 2 Mbps, la convenienza di HDSL diviene ancora più consistente, specie per quei clienti con contratti pluriennali ed elevati volumi di spesa.

Naturalmente questi dati considerano già il costo dell’abbonamento ad Internet ed i costi iniziali dei modem HDSL: questi ultimi, infatti, sebbene ancora molto costosi, posso essere ammortizzati nel giro di pochi mesi.


HDSL (High bit-rate Digital Subscriber Line) è un protocollo della famiglia DSL che prevede una comunicazione sincrona simmetrica con velocità da 64 Kbps fino a 2 Mbps su 2 o 3 doppini di rame. A differenza di ADSL questo standard non fornisce servizi di telefonia standard sulla stessa linea. HDSL è già stato standardizzato presso l’ ETSI (European Telecommunications Standards Institute) e l’ ITU (International Telecommunications Union).

Per funzionare HDSL ha bisogno di collegamenti con continuità galvanica (metallica), le cosiddette linee CDA, che si possono affittare da Telecom a partire da circa 1 milione di lire all’anno (CDA a due fili). Come ADSL, la massima velocità raggiungibile da HDSL dipende sostanzialmente dalla lunghezza della tratta, che in questo caso diviene un fattore direttamente proporzionale al numero di doppini utilizzati: negli ultimi standard ETSI vi è infatti una variante di HDSL che prevede l’utilizzo di un solo doppino, ma su tratte brevissime (meno di due Km). Con le linee CDF (CDA a due doppini) si raggiungono i 2 Mbps entro i 5 Km di tratta.

Il vero “miracolo”, come succede con la maggior parte delle tecnologie trasmissive operanti su doppino, lo fanno i modem: quelli HDSL adottano tecnologie davvero complesse e processori in grado di elaborare anche fino a 300 milioni di operazioni al secondo. Naturalmente il loro costo è proporzionale alla velocità massima supportata: il prezzo di un buon modem da 128 Kbps parte dai due milioni di lire.

In genere i modem HDSL non sono direttamente interfacciabili ad un PC ma adottano un’interfaccia V35 compatibile praticamente con qualsiasi router, anche di basso costo.


La tecnologia HDSL si può ormai considerare matura e affidabile, in grado ad esempio di adattarsi automaticamente alla qualità, anche mutevole, del collegamento. Le sue limitazione, come abbiamo visto, risiedono soltanto nella lunghezza massima della tratta (9-15 Km) e nella velocità massima (2 Mbps), più che sufficiente comunque per le esigenze anche di una grande azienda.

Ma c’è un’altra grande differenza fra una linea HDSL/CDA e una CDN, ed è di tipo contrattuale: affittando infatti una CDN in realtà si affitta, oltre al mezzo fisico (il circuito), anche un “servizio” ben preciso. In questo caso, infatti, Telecom ci garantisce anche il funzionamento di tutto l’impianto (DCE, doppini, ripetitori, ecc.) e l’intervento tecnico in tempi rapidi nel caso di guasti o malfunzionamenti. Nel caso di una linea CDA Telecom verso di noi avrà il solo impegno di fornirci il circuito fisico in continuità galvanica e le caratteristiche fisiche (interferenze, rumore, ecc.) indispensabili per la trasmissione della sola voce.

E’ possibile che presto o tardi le cose cambieranno, sia per l’arrivo della concorrenza, sia per l’imminente decollo, da parte di Telecom Italia, di servizi HDSL. Nel frattempo dovremo essere consci di questi fattori di rischio e metterci nelle mani di tecnici e aziende di comprovata esperienza nel settore. Per ridurre al minimo ogni possibile problema è comunque fondamentale che la lunghezza fisica della tratta non arrivi ai limiti estremi consentiti dallo standard: per questo conviene stipulare il contratto di connettività con il provider a noi più vicino, a patto che sia naturalmente in grado di assicurarci anche prezzi e qualità del servizio in linea con le nostre esigenze.

Alessandro Del Rosso

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Pubblicato il
21 mag 2000
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