Esattamente una settimana fa, martedì 8 luglio, qualcuno ha rotto il finestrino di una Jeep Wagoneer parcheggiata nell’area commerciale Krog Street di Atlanta, rubando due valigie presenti al suo interno. Forse, nemmeno il responsabile (o i responsabili) del gesto era a conoscenza del contenuto. Dentro, nuova musica registrata e mai pubblicata da Beyoncé. La polizia locale si è subito messa alla ricerca del ladro, identificando e fermando un uomo la cui identità rimane segreta.
Brani inediti di Beyoncé rubati al coreografo
Il veicolo, a noleggio, era quello di Christopher Grant e Diandre Blue, rispettivamente coreografo e ballerino in tournée con la cantante. TMZ ha pubblicato l’audio della chiamata al 911.
Ero parcheggiato in un garage, mentre ero al ristorante. Hanno rubato i miei computer e tutto il resto. C’è un tracker dentro … Lo sto seguendo con Dov’è del mio iPhone. Hanno i miei computer e all’interno ci sono informazioni molto, molto importanti. Lavoro con qualcuno di alto profilo.
Sarebbero state decisive le videocamere di sorveglianza presenti nell’area, alcune impronte digitali trovate sulla vettura e un paio di AirPods rinvenute tra la refurtiva. Nei computer sottratti, anche la documentazione relativa agli show in programma e le scalette dei concerti. C’è un concreto rischio leak per quanto riguarda i brani inediti.
L’ultimo lavoro in studio di Beyoncé è Cowboy Carter, lanciato lo scorso anno. L’uscita di quello precedente, Renaissance, nel 2022 è stata rovinata proprio dalla pubblicazione anticipata di alcuni brani sui circuiti pirata. In quel caso, la responsabilità fu attribuita non a un furto, ma alla consegna in anteprima del disco ad alcuni rivenditori che hanno estratto e condiviso le tracce.
Chi ricorda il caso dei System of a Down?
Nel mondo discografico, situazioni simili si sono verificate più e più volte. Un caso celebre è quello dell’album Steal This Album! dei System of a Down. La band si vide costretta a registrarlo e a distribuirlo in fretta, ironicamente con quel titolo, proprio dopo la diffusione online di alcuni brani inediti e non ancora pronti nella loro versione definitiva. Correva l’anno 2002, in piena epoca P2P.