Samsung, brevetti al ribasso

Samsung, brevetti al ribasso

La coreana rivede (di molto) il valore dei titoli del settore, per cercare di dimostrare che le richieste di Apple sono assurde. Nel frattempo, tuttavia, litiga con il giudice per un video esplicativo che esalta i prodotti con la Mela
La coreana rivede (di molto) il valore dei titoli del settore, per cercare di dimostrare che le richieste di Apple sono assurde. Nel frattempo, tuttavia, litiga con il giudice per un video esplicativo che esalta i prodotti con la Mela

Mentre si avvicina l’arringa degli avvocati di Apple e Samsung nell’ultimo processo che le vede contrapposte per i brevetti, la coreana entra in polemica con il Giudice Lucy Koh per la decisione di accettare la proposta di Apple di mostrare alla giuria un video della Federal Judicial Conference che illustra i prodotti Apple nell’ottica dei criteri di brevettabilità.

Samsung avrebbe voluto che fosse mostrata la versione precedente del video, già visionata dalla giuria del processo Apple-Samsung nell’estate del 2012: avrebbe assolto lo stesso compito istruttivo nei confronti di una materia tecnica com’è la proprietà intellettuale, ma senza essere pregiudizievole alla causa della coreana .

Tuttavia il giudice Koh ha rigettato le richieste di Samsung, accettando la proposta di Apple di mostrare il nuovo video: il tutto senza entrare nel merito della decisione.

Secondo alcuni osservatori già solo questa decisione potrebbe determinare un nuovo processo: per Florian Muller di Foss Patents , d’altronde, potrebbe valere l’accoglimento della richiesta di appello anche solo il sistema di calcolo dei danni del giudice Koh, soprattutto se contrapposto a quello del giudice della Corte d’Appello Randall Rader secondo cui è “folle” la valutazione di 300 milioni fatta da Motorola in un altro caso con al centro “un solo brevetto in un settore affollato”.

Proprio sulla valutazione della proprietà intellettuale, d’altronde, le due aziende sembrano particolarmente distanti: Apple chiede 2 miliardi di dollari di danni per la presunta violazione di cinque brevetti (una media di 400 milioni per ogni brevetto), mentre Samsung ha cambiato strategia ed afferma ora che – in generale – i brevetti non hanno un valore esorbitante, a partire dai propri.
Così, durante il processo ha cercato di rivedere il processo di acquisizione dei brevetti del settore e in particolare dei propri titoli.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
31 mar 2014
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