Il segreto per usare l'AI meglio, e non è un prompt

Il segreto per usare l'AI meglio, e non è un prompt

Il trucco per ottenere il massimo dall'AI non è un prompt perfetto ma usare più modelli insieme. Il chatbot perfetto per tutto non esiste.
Il segreto per usare l'AI meglio, e non è un prompt
Il trucco per ottenere il massimo dall'AI non è un prompt perfetto ma usare più modelli insieme. Il chatbot perfetto per tutto non esiste.

Chi usa ancora un solo chatbot per tutto, sta sprecando tempo, risultati e opportunità. Il vero trucco per ottenere il massimo dall’intelligenza artificiale non è trovare il prompt perfetto o il modello migliore. È usarne diversi insieme.

I chatbot AI stanno diventando sempre più personali, capaci e specializzati. E per massimizzare i risultati, combinare diversi strumenti produce risultati migliori che affidarsi a uno solo.

Perché un solo chatbot non basta più

I chatbot sono addestrati su enormi quantità di dati, ma il modo in cui elaborano, interpretano e restituiscono le informazioni varia drasticamente tra un modello e l’altro. Alcuni eccellono nel ragionamento strutturato. Altri nella creatività. Altri ancora nella velocità o nella ricerca in tempo reale. Non esiste un modello che sia il migliore in tutto, nonostante quello che le campagne marketing vogliano farci credere.

Basta guardare i test e i confronti diretti tra chatbot che vengono fatti regolarmente. Anche sottili differenze di tono, stile e dettagli emergono quando si dà lo stesso identico prompt a due modelli diversi. A volte il la differenza tra le risposte è proprio l’intuizione che si stava cercando.

E poi c’è un problema che riguarda tutti i chatbot: continuano ad avere allucinazioni. Inventano fatti, citano fonti inesistenti, mescolano informazioni corrette con sciocchezze plausibili. Eseguire una domanda critica attraverso un secondo modello è uno dei modi più veloci per confermare l’accuratezza o individuare le informazioni sbagliate. Se due modelli diversi vi dicono la stessa cosa, probabilmente è corretta. Se uno dice una cosa e l’altro dice l’opposto, meglio indagare più a fondo.

Usare ChatGPT, Claude o Gemini insieme

Combinare diversi chatbot non è solo un trucco furbo per aumentare la produttività. È un metodo che i ricercatori usano costantemente, noto come “triangolazione dei prompt” o “prompting d’insieme”.

Proprio come un giornalista conferma una notizia verificando interviste, documenti pubblici e prove video di prima mano, porre la stessa domanda a due o più modelli e confrontare i risultati garantisce dati più affidabili. Quando più modelli danno risposte simili, quei punti in comune sono di solito i più attendibili. Le differenze, invece, servono a mettere in luce eventuali pregiudizi, zone d’ombra o idee utili che un singolo modello potrebbe non cogliere da solo.

Ecco cosa cambia quando si smette di affidarsi a un solo chatbot e si comincia a usarne diversi strategicamente.

1. Risposte più intelligenti con meno sforzo

Se un chatbot fornisce una risposta vaga o generica, basta provare lo stesso prompt con un altro. Spesso si ottiene una versione più chiara o strutturata meglio. Non si deve riscrivere il prompt o aggiungere dettagli, solo copiare e incollare la stessa richiesta in un modello diverso e vedere cosa restituisce.

A volte il secondo modello riesce a generare proprio quel tipo di risposta che il primo non era in grado di fornire. Altre volte i due modelli offrono punti di vista diversi ma complementari, che combinati danno un quadro molto più completo.

2. Risultati creativi migliori

L’approccio multi-modello dà risultati interessanti soprattutto per i progetti creativi. Ad esempio, ChatGPT può generare idee per la trama di una storia, Claude può definirne tono e ritmo. Mettendo insieme i due output si arriva a qualcosa che sembra curato e non generato dall’intelligenza artificiale.

Per progetti creativi, come la scrittura, il design, il brainstorming di campagne marketing, usare più modelli è come avere un team creativo invece di un singolo consulente.

3. Ricerca più affidabile

Quando si tratta di fatti concreti, come date storiche, spiegazioni scientifiche, notizie recenti, confrontare le risposte di Gemini e ChatGPT riduce il rischio di usare informazioni false. Per presentazioni importanti o testi che leggeranno altre persone, affidarsi a un solo modello non è una buona idea. La verifica incrociata è fondamentale.

4. Processo decisionale migliore

Che si stia pianificando un viaggio, preparando per un colloquio di lavoro o rivedendo il budget familiare, ogni modello offre un punto di vista unico. Vedere più “stili di pensiero” applicati allo stesso problema aiuta a fare scelte migliori.

Quando combinare i chatbot

Non serve usare più modelli per ogni singola domanda. Ma ci sono situazioni specifiche dove l’approccio multi-modello fa davvero la differenza. Le situazioni ideali per la triangolazione sono:

  • Scrittura o modifica di documenti lunghi: Si può chiedere a ChatGPT un aiuto con la struttura, a Claude di perfezionare il tono, a Gemini di verificare i fatti. Ogni modello contribuisce con la sua specialità.
  • Preparazione per colloqui di lavoro o presentazioni: Un modello può aiutare con le risposte alle domande comuni, un altro con esempi concreti da usare, un terzo con la struttura complessiva della presentazione.
  • Ricerca su argomenti complessi o tecnici: Usare più modelli aiuta a ottenere una comprensione completa invece di una visione parziale o distorta da un singolo punto di vista.
  • Organizzazione di viaggi e budget: Diversi modelli noteranno diversi fattori da considerare. Uno potrebbe concentrarsi sui costi, un altro sulla logistica, un terzo sulle opzioni alternative.
  • Brainstorming di nomi, titoli o schemi: La varietà è importante nel brainstorming. Più modelli significa più idee, più punti di vista, più opzioni tra cui scegliere.
  • Verifica di fatti o eventi reali: Se l’accuratezza è essenziale, meglio non fidarsi di un solo modello, e verificare sempre con almeno un secondo.
  • Confronto di opinioni contrastanti: Quando si esplora un argomento controverso o complesso, diversi modelli offriranno diverse interpretazioni che insieme formano un quadro più completo.

Come implementare questa strategia

Non è complicato come sembra. Ecco il metodo base in tre passaggi:

  1. Iniziare con il modello preferito: Usare il chatbot con cui si è più a proprio agio per ottenere una prima risposta. Questa sarà la base di partenza.
  2. Verificare con un secondo modello: Copiare lo stesso prompt e incollare in un chatbot diverso (senza cambiare nulla).
  3. Confrontare e sintetizzare: Fare un confronto tra le due risposte e vedere dove concordano (probabilmente informazioni affidabili) e dove differiscono (aree che meritano un approfondimento).

Il metodo avanzato per progetti complessi:

Per lavori più impegnativi, potete strutturare l’uso di più modelli in modo più strategico:

  • Assegnare ruoli specifici a modelli diversi: ad esempio, ChatGPT per la struttura generale e l’organizzazione, Claude per la scrittura e il tono; Gemini per la verifica dei fatti e la ricerca.
  • Usate i modelli in sequenza: Invece di chiedere la stessa cosa a tutti, usare i chatbot come passaggi di un processo. Il primo modello genera idee, il secondo le raffina, il terzo verifica e completa.
  • Creare un flusso di lavoro personalizzato: In base al tipo di lavoro che si fa, identificare quale modello è migliore per quale compito e costruite una routine che sfrutta i punti di forza di ciascuno.

Perché questo approccio funziona meglio

Non esiste più il chatbot perfetto che fa tutto meglio degli altri. Invece, abbiamo un ecosistema di modelli specializzati, ognuno con i propri punti di forza.

Affidarsi a un unico modello è come ottenere le notizie da un’unica fonte. Si otterrà qualcosa, ma non il quadro completo. Si rischia di perdere punti di vista alternativi, di credere a informazioni parziali o distorte, di prendere decisioni basate su una visione incompleta.

Non serve usarli tutti per ogni singola domanda. Ma per i compiti importanti, quelli dove l’accuratezza conta, dove la creatività fa la differenza, dove le decisioni hanno conseguenze, usare più modelli non è un lusso. È una necessità.

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Pubblicato il
11 dic 2025
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