Sistri, i rifiuti vanno nel cestino

Sistri, i rifiuti vanno nel cestino

Sospeso il discusso sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti, che verrà rimandato alla fine del 2013 dal prossimo decreto sviluppo del governo. Annullato il contratto con Selex. Le imprese smetteranno di pagare i contributi - UPDATE
Sospeso il discusso sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti, che verrà rimandato alla fine del 2013 dal prossimo decreto sviluppo del governo. Annullato il contratto con Selex. Le imprese smetteranno di pagare i contributi - UPDATE

UPDATE 16:30 Nel pomeriggio Selex ha inviato una nota alla stampa in cui effettua delle precisazioni sulle notizie in diffusione a mezzo stampa. Abbiamo riportato alcuni estratti del comunicato in calce all’articolo.

Roma – Prorogata all’ultimo giorno del 2013, l’entrata in vigore del Sistri è sempre più lontana. Il sistema per il tracciamento elettronico dei rifiuti non è pronto, almeno secondo la bozza del decreto sviluppo annunciato dal ministero dello Sviluppo economico. Sistri verrà rinviato “al fine di consentire la prosecuzione delle attività necessarie per la verifica del funzionamento del sistema”.

A confermarlo è stato lo stesso ministro Corrado Passera, che ha tuttavia gettato più di un’ombra sul futuro del sistema di tracciamento dei rifiuti. “Guerrini – attuale presidente di Confartigianato, ndr – mi aveva detto: una cosa su cui ti misureremo e ti misureranno gli imprenditori è il Sistri. Mi sono convinto che il sistema andasse sospeso e questo succederà attraverso il prossimo decreto cui stiamo lavorando”.

Ed è dunque un’ombra mortale che sembra proiettarsi sul Sistri. Con lo stesso decreto sviluppo, il governo annullerà il contratto stipulato tra il ministero dell’Ambiente e Selex Service , l’azienda del gruppo Finmeccanica che ha realizzato il sistema. Le imprese non dovranno più versare – almeno a partire dall’anno 2012 – i contributi legati alla loro presenza nel progetto.

Lo stesso Guerrini ha già ricordato come negli ultimi due anni più di 325mila imprenditori italiani abbiano speso circa 70 milioni di euro per iscriversi al sistema, per acquistare oltre 500mila chiavette USB e 90mila black box . Risultato: il Sistri non è mai partito, e molto probabilmente mai partirà. Chi rimborserà in quel caso le aziende? Si attendono ovviamente novità da parte del governo.

Assolutamente contrario alla sospensione del Sistri è il segretario nazionale dell’Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici (UILM) Giovanni Contento: “è una virata improvvisa da parte del Governo sulla spinta della lobby del trasporto su gomma che parla di un servizio che fa lievitare i costi della burocrazia, ma che in realtà serviva proprio ad abbattere quei costi una volta andato a regime”. Per Contento, il sistema di tracciabilità dei rifiuti messo a punto da Selex Service sarebbe stato particolarmente utile per la lotta alle cosiddette eco-mafie . “Il pensiero va ai circa duecento assunti della società del gruppo Finmeccanica che finora hanno lavorato al progetto del sistema in questione, che rischiano il posto dal primo del mese prossimo. E c’è da considerare le oltre 325mila imprese finora iscritte al suddetto sistema, che saranno soggette a vere e proprie condizioni di competitività illegittima. Il governo lo tenga presente”.

“È una storia che va definita – ha spiegato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – Ho chiesto la sospensione e non un’altra proroga al Consiglio dei Ministri in attesa di arrivare a verifiche decisive”. La decisione per la sospensione è stata dunque presa per effettuare le verifiche richieste dopo il parere del Digitpa . “Il Digitpa – ha aggiunto Clini – ha trasmesso al ministero le sue valutazioni solo lo scorso 16 maggio 2012, alla vigilia dell’entrata in funzione del Sistri prevista dal 1 luglio 2012, dopo una serie di rinvii stabiliti a partire dal 2009”. Tra un rinvio e l’altro, l’Italia è ancora senza un sistema avanzato per la tracciabilità elettronica dei rifiuti, richiesto tempo fa dall’Unione Europea.

Nel pomeriggio, Selex ha voluto dire la sua su alcune delle questioni in ballo: “La piattaforma digitale è attiva e funzionante dal 13 gennaio 2010 ed è stata progettata in modo da applicare le normative vigenti al momento della sua introduzione – recita il testo pervenuto a Punto Informatico – (…) Il SISTRI è basato su una piattaforma tecnologica che utilizza le migliori soluzioni presenti sul mercato. I test effettuati, anche con la supervisione di terzi, su un carico di utenti contemporanei di 4 volte superiore a quello contrattualmente definito, non hanno evidenziato anomalie. (…) Lo slittamento dell’entrata in vigore del SISTRI, verificatosi per ben 7 volte, è sempre stato dovuto a fattori esterni alla nostra Società. (…) Rinviare ancora la data del 30 Giugno prossimo o addirittura sospendere l’entrata in vigore del Sistema farebbe perdere al nostro Paese il vantaggio tecnologico finora acquisito rispetto ai partner europei e non sarebbe di certo un aiuto per le Imprese che chiedono oggi soprattutto certezza delle regole e riduzione della burocrazia negli adempimenti”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
13 giu 2012
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