SkyBender, il 5G di Google viene dal cielo

SkyBender, il 5G di Google viene dal cielo

Mountain View viene colta a sperimentare un nuovo network aero-trasportato per le reti di telecomunicazione del prossimo futuro, una rete a base di droni in fase di test nel Nuovo Messico. Il 5G sotto forma di telefono pesa 150 Kg, ma è ormai prossimo
Mountain View viene colta a sperimentare un nuovo network aero-trasportato per le reti di telecomunicazione del prossimo futuro, una rete a base di droni in fase di test nel Nuovo Messico. Il 5G sotto forma di telefono pesa 150 Kg, ma è ormai prossimo

Il Guardian ha svelato i primi dettagli di SkyBender, nuovo progetto “segreto” di Google per le reti di comunicazione wireless, anzi, aeree di prossima generazione. Il network è basato sull’uso di droni alimentati a energia solare, e le soluzioni impiegate per connettere le stazioni riceventi a terra mirano a raggiungere performance di trasmissione degne della quinta generazione di reti cellulari in arrivo da qui a pochi anni.

Per lavorare su SkyBender, dice il Guardian , Mountain View ha affittato un enorme hangar nel Nuovo Messico (15.000 metri quadri) di proprietà di Virgin Galactic; il drone in volo si chiama Centaur, è equipaggiato con pannelli solari per autoalimentarsi ed è frutto dell’ acquisizione di Titan Aerospace conclusa nel 2014.

La comunicazione fra drone in volo e stazione base a terra avviene tramite onde radio millimetriche, una parte dello spettro elettromagnetico compresa fra i 30 e i 300 GHz con uno spettro di azione ridotto ma dotate della capacità di trasmettere a velocità 40 volte superiori a quella delle reti 4G/LTE di ultima generazione. Google avrebbe risolto – o comunque mitigato – il problema della scarsa portata delle onde millimetriche per le comunicazioni tramite UAV, e gli esperimenti di SkyBender mirerebbero ad anticipare mercato e concorrenza nell’implementazione di un servizio di comunicazione 5G.

Il progetto sarebbe in ogni caso separato da quello per le comunicazioni telematiche da garantire al mondo afflitto da digital divide tramite i palloni aerostatici di Project Loon , iniziativa par cui Google ha chiesto alla Federal Communications Commission l’autorizzazione a un test sull’intero territorio statunitense della durata di due anni. Le onde radio di Loon (comprese nella “banda E”) sono sicure, sostiene Mountain View.

La tecnologia IMT-2020/5G è prevista al debutto entro i prossimi quattro anni con la promessa di connessioni cellulari da 20 Gigabit al secondo, e oltre a Google anche la svedese Ericsson lavora all’implementazione del network next-gen sperimentando con un “cellulare” da 150 chilogrammi trasportato in giro per Stoccolma da un autobus. La miniaturizzazione dei componenti può aspettare, per il momento.

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Pubblicato il
1 feb 2016
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