L’imprenditore svedese Olof Kyros Gustafsson, CEO della Escobar Inc, si è dichiarato colpevole di frode e riciclaggio. L’accordo trovato con la giustizia americana pone così definitivamente una pietra tombale sugli smartphone con il marchio Pablo Escobar, realizzati annunciati su licenza della famiglia del narcotrafficante.
L’avventura dello smartphone di Escobar finisce qui
Sono due i telefoni presentati, entrambi pieghevoli: Escobar Fold 1 nel 2019 ed Escobar Fold 2 (qui sotto) nel 2020. L’amministratore delegato della società ha confessato di aver cercato di coinvolgere influencer e siti specializzati nel tentativo di incrementare gli ordini, senza mai realmente spedire un solo dispositivo agli acquirenti. Il denaro raccolto è stato utilizzato per scopi personali.

Il sito della Escobar Inc è ancora online e lo stesso vale per il canale YouTube in cui sono stati pubblicizzati gli smartphone. Qui sotto uno dei video caricati ormai cinque anni fa.
I primi dubbi sull’affidabilità del progetto (pur volendo ignorare l’ispirazione a un narcotrafficante) si erano manifestati fin da subito. Lo youtuber Marques Brownlee ha smascherato la truffa già nel 2020, denunciando con un filmato che il sample dell’Escobar Fold 2 ricevuto altro non era che un Samsung Galaxy Fold ricoperto da un adesivo dorato.
Altri prodotti messi in vendita sono un lanciafiamme (simile a quello di Elon Musk) e la moneta Escobar Cash, promossa come la prima criptovaluta fisica
. I pagamenti da parte di chi ci è cascato sono stati accettati attraverso PayPal, Stripe, Coinbase e altri metodi, inclusi bonifici bancari.
Nessun articolo proposto è mai stato davvero spedito, se non quelli inviati agli influencer. Al loro posto, gli acquirenti hanno ricevuto un certificato di proprietà, un libro e altro materiale promozionale. Tutte le richieste di rimborso sono state negate.
Gustafsson rischia ora complessivamente fino a 30 anni di carcere. La sentenza è fissata per il prossimo 5 dicembre. Dovrà anche restituire 1,3 milioni di dollari.