Un nuovo comunicato stampa , diramato dai vertici della Business Software Alliance (BSA) all’attenzione del senatore repubblicano Lamar Smith alla U.S. House of Representatives . L’industria globale del software ha così fatto un passo indietro, dopo aver inizialmente offerto supporto al disegno di legge noto come Stop Online Piracy Act (SOPA).
Il presidente e CEO di BSA Robert Holleyman ha infatti ribadito un dubbio già espresso in passato: la lotta alla pirateria online dovrebbe bilanciare alcuni principi fondamentali, dalla crescita nell’innovazione tecnologica alla privacy dei cittadini a stelle e strisce . Un equilibrio delicato, non ancora raggiunto dai principali promotori del SOPA.
Lo stesso Holleyman ha sottolineato come i vari rappresentanti della Commissione Giudiziaria al Senato statunitense abbiano ancora molto lavoro da svolgere per raggiungere il giusto mix di tutele . BSA ha comunque ricordato il suo impegno nella difesa della creatività da quei “cattivi soggetti che lucrano sulla vendita di software illecito”.
L’approccio mostrato dal senatore Lamar Smith continuerebbe dunque a risultare giusto. Ma Holleyman ha anche fatto notare svariati problemi ancora irrisolti. A partire da quello relativo agli effettivi destinatari delle misure introdotte dal SOPA . “Giusto processo, libertà d’espressione, privacy. Sono diritti che non possono essere minacciati”.
I vertici di BSA hanno così ricordato come l’industria del software sia sempre stata contraria a soluzioni di monitoraggio e filtraggio della Rete. La sicurezza dei network di comunicazione resterebbe un tema cruciale per il sano sviluppo dell’economia basata su Internet . I fautori del SOPA dovrebbero pertanto continuare a lavorare per evitare che la crociata anti-pirateria non sconfini pericolosamente.
Mauro Vecchio
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Questa gente va eliminata. Subito!
Ormai e' evidente come questi inutili intermediari, la cui utilita', un tempo necessaria e apprezzata, e' oggi totalmente assente, stiano solo cercando di garantirsi una inutile sopravvivenza a spese della cultura e della collettivita'.La cultura e' un diritto.L'isituzione delle biblioteche e' garantita dalle costituzioni di mezzo mondo e risale alla notte dei tempi.E questi qua, pur di non ammettere che ormai sono inutili, sottraggono alla gente il sacrosanto diritto della lettura in prestito.Per non parlare poi dei non vedenti, che si sentiranno presi in giro: quando finalmente la tecnologia e' in grado di metterli in condizione di fruire delle opere letterarie, ci pensano questi "editori" a sottrarre loro questo diritt sacrosanto.Occorre un decreto di urgenza per eliminare questa inutile casta e restituire la cultura al legittimo proprietario: l'umanita'.panda rossaRe: Questa gente va eliminata. Subito!
non sono d'accordo: come "campa" chi la cultura la produce? Un colpo al cerchio e un colpo alla botte... bisogna agevolare la cultura, ma anche garantire i diritti di tutti.PaganetorRe: Questa gente va eliminata. Subito!
- Scritto da: Paganetor> non sono d'accordo: come "campa" chi la cultura> la produce? Come campa l'imbianchino?Come campa l'idraulico?Come campa il programmatore?> Un colpo al cerchio e un colpo alla> botte... bisogna agevolare la cultura, ma anche> garantire i diritti di> tutti.Esatto! E i diritti di tutti sono l'accessibilita' delle opere letterarie tramite biblioteche.Quindi per garantire i diritti di tutti si elimina chi calpesta questo diritto.panda rossaRe: Questa gente va eliminata. Subito!
sì, ma l'imbianchino non lavora gratis... perchè uno scrittore, o un pittore, o un compositore dovrebbero dare gratuitamente quello che producono?PaganetorRe: Questa gente va eliminata. Subito!
- Scritto da: Paganetor> non sono d'accordo: come "campa" chi la cultura> la produce?Andando a lavorare, come tutti gli altri.uno qualsiasiRe: Questa gente va eliminata. Subito!
> Ormai e' evidente come questi inutili> intermediari, la cui utilita', un tempo> necessaria e apprezzata, e' oggi totalmente> assenteSecondo me se togli gli intermediari i prezzi lieviterebbero alle stesse.Sarebbe come togliere la grande distribuzione ed affidarsi solo a piccoli negozietti.Se voglio spendere poco dove vado, dal piccoletto o alla grande distribuzione?Molti documenti stranieri sarebbero inaccessibili in Italia a meno di cono conoscere tutte le lingue.Poi che ci siano di quelle XXXXXte che ne io ne te conosciamo, questo è un altro discorso.> Occorre un decreto di urgenza per eliminare> questa inutile casta e restituire la cultura al> legittimo proprietario:> l'umanita'.Per il decreto, lo faranno assieme a quello che elimina i privilegi dei politici. Ci credi se ti dico che lo stanno per votare?Comunque la cultura è già disponibile per l'umanità, se la gente vuole davvero la cultura, può distribuire le sue conoscenza già da oggi.Su internet sono anni che si sta facendo e con grande sucXXXXX.Migliaia di siti perfettamente legali sono li a dimostrarlo, compresa tutta la rete di usenet.-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 23 novembre 2011 12.49-----------------------------------------------------------pippo75siamo alle solite
Ci scommetto un rene: alla fine tireranno fuori prodotti talmente "castrati" e vincolanti che chi lo acquisterà regolarmente si troverà incasinatissimo e farà fatica a leggerli, mentre chi se li copierà (o si affiderà a editori più lungimiranti, che magari si affidano al digital watermark) potrà leggerseli comodamente...PaganetorRe: siamo alle solite
Non serve scommettere, è sempre stato così dall'introduzione dei seriali fino ai DRM, e continuerà ad essere così con DRM sempre più invasivi.Wolf01È giusto
Non dovete farvi imprestare il libro. Un file digitale non si impresta; non è fisicamente possibile.Se volete il libro, potete scaricarlo gratis, non avete bisogno di farvelo imprestare: che senso avrebbe il doverlo restituire alla fine, visto che è una copia nuova?uno qualsiasiGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 23 nov 2011Ti potrebbe interessare