SpaceX ha annunciato che il servizio Starlink è disponibile anche al Polo Sud. L’accesso ad internet via satellite viene utilizzato dalla National Science Foundation (NSF) nella base McMurdo. L’azienda guidata da Elon Musk ha celebrato l’evento su Twitter, affermando di aver raggiunto i sette continenti. In realtà la mappa conferma che il servizio non è ancora accessibile in Africa e Asia. Proseguono intanto i lanci di nuovi satelliti, l’ultimo dei quali effettuato ieri.
Starlink porta la banda larga al Polo Sud
McMurdo è la base antartica più popolosa. Oltre 1.000 persone vivono e lavorano nella stazione durante l’estate australe. La connessione satellitare, condivisa tra i residenti, offre una velocità di circa 17 Mbps. È quindi vietato l’uso di app e servizi che richiedono un’elevata larghezza di banda (Netflix, videochiamate, backup sul cloud). Le sessioni di Skype o FaceTime sono possibili una volta a settimana.
Starlink is now on all seven continents! In such a remote location like Antarctica, this capability is enabled by Starlink's space laser network https://t.co/c9HX0xrX0u
— SpaceX (@SpaceX) September 14, 2022
L’arrivo di Starlink, attualmente in beta testing, consentirà di raggiungere una velocità massima di 200 Mbps, ma queste prestazioni verranno sfruttate solo per inviare dati scientifici (quindi niente streaming a risoluzione 4K). Chiaramente si tratta di velocità molto lontane da quelle di una rete FTTH terrestre.
L’azienda di Elon Musk ha sottolineato che la copertura del Polo Sud è stata possibile con la versione 1.5 dei satelliti che “dialogano” tra loro mediante un collegamento laser. Al momento però il servizio non è presente nei sette continenti (in Africa e Asia arriverà nel quarto trimestre), come evidenziato nel tweet.
Il 18 settembre sono stati lanciati in orbita altri 54 satelliti, portando il numero totale a 3.076 (3.033 funzionanti). Nel video si può vedere anche il ritorno sulla Terra del primo stadio del razzo Falcon 9.