Tokyo (Giappone) – Saltando la profonda spaccatura che notoriamente frappone la comunità open source e Microsoft, Turbolinux ha intrecciato rapporti col “nemico” per prendere in licenza i codec necessari alla riproduzione, sotto la propria distribuzione di Linux, dei contenuti audio e video in formato Windows Media.
Il noto distributore giapponese di Linux ha integrato i frutti di tale accordo in Turbolinux 10 F, nuova versione del proprio sistema operativo desktop indirizzata in modo specifico agli utenti consumer. Qui è presente un jukebox, chiamato Turbo Media Player, basato sul noto software open source Xine e capace di riprodurre, oltre ai formati di Microsoft, quelli di RealNetworks ed Apple.
“Alla base della nostra scelta c’è la constatazione che la maggior parte dei siti Web giapponesi utilizza il formato Windows Media”, ha affermato Michael Jennings, portavoce di Turbolinux. “Abbiamo diversi partner, anche molto importanti, che ci hanno richiesto di portare questa tecnologia all’interno del nostro prodotto”.
C’è da dire che anche la versione standard (e gratuita) di Xine, come alcuni altri noti player per Linux ( VideoLAN , MPlayer ), è in grado di aprire i file WMA e WMV. Il supporto ai formati di Microsoft, in questo caso, avviene attraverso la distribuzione delle librerie di Windows (DLL), una pratica la cui legittimità è però messa in dubbio da più parti: tanto è vero che alcuni distributori di Linux, come SuSE, preferiscono includere nei propri sistemi operativi player privi del supporto a Windows Media.
“Nessuno di questi player dispone dei diritti legali necessari per la distribuzione dei codec RealAudio/RealVideo e WMA/WMV”, ha affermato un manager di RealNetworks, Kevin Foreman, in un messaggio apparso sui forum di Slashdot.org . Qualcuno ha tuttavia risposto che “attualmente è possibile riprodurre file WMA/WMV con la libreria libavcodec, che è free e legale”.
Lo scorso anno Microsoft, in seno ad una strategia di più ampio respiro volta ad assecondare alcune delle richieste dell’antitrust, ha aperto le specifiche dei codec Windows Media 9 (WM9) sottoponendole al vaglio dell’organismo di standardizzazione Motion Picture and Television Engineers (SMPTE). Questo ha notevolmente semplificato l’implementazione dei codec WM9 all’interno di altri prodotti e piattaforme, tuttavia il loro uso richiede, similmente a quanto avviene per lo standard MPEG4, l’acquisto di una licenza.
La prima società ad aver ottenuto tale licenza per il porting della tecnologia Windows Media su Linux fu, nella prima metà dello scorso anno, InterVideo, che oltre al noto player WinDVD sviluppa componenti multimediali per i dispositivi elettronici di consumo e le set-top box.
A differenza di InterVideo, che ha acquisito in licenza anche il sistema di digital rights management di Microsoft, Turbolinux si è limitata a implementare la sola tecnologia di streaming.
Per rendere il proprio sistema operativo ancor più appetibile per gli utenti desktop, Turbolinux ha incluso in 10 F anche la versione per Linux del noto player PowerDVD di CyberLink, un software che permette di riprodurre i DVD “in modo legale”. La società giapponese afferma di essere la prima, nel settore open source, ad aver instaurato rapporti commerciali con CyberLink.
Turbolinux 10 F, che verrà commercializzato in Giappone il 28 maggio e in USA il 30 giugno, supporta poi il player iPod di Apple, i font TrueType giapponesi e le animazioni Flash. Il software proprietario incluso in questa versione verrà offerto da Turbolinux in un pacchetto aggiornamento del costo di 64 dollari: un prezzo in cui è compreso quello della licenza per i codec Windows Media e quello del software Power DVD.