SPID clonato: l'incubo di un ex insegnante veneto

SPID clonato: l'incubo di un ex insegnante veneto

Conto corrente aperto, tanti debiti e cessione del quinto: tutto all'insaputa della vittima, reso possibile dopo aver clonato il suo SPID.
SPID clonato: l'incubo di un ex insegnante veneto
Conto corrente aperto, tanti debiti e cessione del quinto: tutto all'insaputa della vittima, reso possibile dopo aver clonato il suo SPID.

Tutto ha avuto inizio il 5 agosto, quando Giuseppe Marcon ha ricevuto via posta una carta di credito collegata a un conto della banca Credem. Conto corrente che, ovviamente, non ha mai aperto. Da lì in poi, un incubo, raccontato dal diretto interessato al Corriere del Veneto. 72 anni, ex insegnante di informatica oggi in pensione e residente a Castelfranco (TV), ha scoperto che la causa di tutto è lo SPID clonato. O meglio, un secondo SPID che non ha mai richiesto.

La truffa del doppio SPID colpisce ancora

Gli autori di questo complesso raggiro non si sono limitati ad aprire un conto corrente, ma hanno chiesto un prestito da 50.000 euro a suo nome, con la cessione del quinto della pensione. Prima che fosse possibile bloccare la finanziaria, sono riusciti a prelevarne circa 10.000. Ora, la vittima della truffa rischia di dover fare i conti con debiti non suoi.

La denuncia alle autorità e a INPS ha permesso di ricostruire quanto accaduto: qualcuno ha richiesto e ottenuto nuove credenziali SPID a suo nome, nonostante Marcon fosse già in possesso di un’identità digitale, come confermato dal suo provider Aruba. Con queste, i criminali sono riusciti a eseguire ogni operazione.

La disavventura non è ancora finita. Nei giorni scorsi ha dichiarato che Purtroppo non si riesce a fermare lo SPID, nonostante sia legato a una carta d’identità annullata, possono entrare nel mio cassetto fiscale o possono cambiare l’IBAN sul portale dell’INPS. Si tratta di un problema noto, su cui esponenti del governo hanno più volte posto l’accento per giustificare la volontà di abbandonare SPID e passare alla carta di identità elettronica. Queste le parole del sottosegretario Alessio Butti, risalenti a inizio luglio.

Non sfugge a nessuno che abbia manifestato tutta la sua vulnerabilità. Insomma, io non credo che occorreranno trasmissioni televisive o articoli sui giornali per spiegarci che, molto spesso, il tema della vulnerabilità di SPID è emerso, cosa che invece non emerge con la carta di identità elettronica.

Non è la prima volta che scriviamo di una truffa simile. Ci sono già altri casi documentati di raggiri messi a segno proprio facendo leva sulla possibilità di richiedere diverse credenziali.

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Pubblicato il
18 set 2025
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