SPID è salvo, ma perde un gestore: Intesa

SPID è salvo, ma perde un gestore: Intesa

Kyndryl Company ha scelto di non rinnovare la convenzione come Identity Provider e SPID perde uno dei suoi gestori: si tratta di Intesa.
SPID è salvo, ma perde un gestore: Intesa
Kyndryl Company ha scelto di non rinnovare la convenzione come Identity Provider e SPID perde uno dei suoi gestori: si tratta di Intesa.

Grazie al rinnovo pluriennale delle convenzioni con i gestori SPID, il sistema potrà rimanere operativo, ma una delle undici realtà fin qui coinvolte nel progetto interromperà il proprio impegno a stretto giro: si tratta di Intesa (Intesa ID). A darne notizia è oggi l’Agenzia per l’Italia digitale, attraverso un comunicato che fa chiarezza sulle tempistiche e sulle modalità dell’uscita di scena. Passiamo in rassegna tutti i dettagli, partendo dal presupposto che altri potrebbero prendere la stessa decisione.

Intesa non sarà più un gestore SPID

La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 23 aprile 2023. Già in corso l’invio di messaggi e notifiche ai clienti sui quali ricadrà l’impatto della scelta. Cosa cambierà per loro? È proprio AgID a rispondere alla domanda.

Gli utenti potranno riottenere gratuitamente le credenziali SPID da un altro gestore a loro scelta.

Rimangono dunque dieci alternative ovvero TeamSystem, TIM, Register.it, Sielte, Poste Italiane, Namirial, Lepida, InfoCert, Aruba e Etna Hitech.

Discorso differente, invece, per i fornitori di servizi e per gli aggregatori SPID, inevitabilmente chiamati ad aggiornare il pulsante che mostra la scelta dell’Identity Provider, di fatto eliminando l’opzione Intesa ID. Le modalità sono quelle descritte in un documento (PDF) pubblicato a gennaio.

Il futuro di SPID secondo Kyndryl Company

Anche la società, controllata da Kyndryl Company, ha diffuso un comunicato, di fatto confermando il mancato rinnovo della convenzione in qualità di Identity Provider.

La cessazione delle attività in qualità di Identity Provider non avrà nessun impatto sull’operatività delle soluzioni già esistenti o future, poiché Intesa continuerà ad investire nel proprio ruolo di Service Provider SPID e CIE. Gli Identity Provider, o Gestori, sono infatti le realtà autorizzate all’emissione di SPID, mentre i Service Provider sono autorizzati ad integrare l’identificazione tramite SPID nelle loro soluzioni.

Uscendo di scena, il gruppo etichetta SPID come uno strumento non sufficientemente evoluto per garantire la sostenibilità economica ai gestori.

Una decisione strategica, dunque, ma non solo: dopo cinque anni da Identity Provider, l’azienda ha ritenuto che il modello SPID non si sia evoluto sufficientemente da essere reso sostenibile per i Gestori, anche a fronte della forte crescita delle utenze negli ultimi anni e dei continui investimenti tecnologici richiesti.

Risultano particolarmente interessanti le parole attribuite a Giuseppe Mariani, General Manager di Intesa, che prospettano una convergenza nel Portafoglio Digitale Europeo.

SPID è verosimilmente destinato a convergere all’interno del più ampio progetto dell’European Digital Identity Wallet previsto dal nuovo regolamento eIDAS, su cui la Comunità Europea sta lavorando. Per questa ragione Intesa ha deciso di concentrare le risorse sul proprio ruolo di Service Provider aderendo inoltre al Consorzio Potential, con l’obiettivo di contribuire attivamente allo studio e sviluppo dei Large Scale Pilots.

L’intervento si chiude con un riferimento diretto al possibile impiego della Carta d’Identità Elettronica per la gestione dell’identità digitale. Un’ipotesi formulata e sostenuta, in primis, da alcuni esponenti dell’esecutivo, a partire dal sottosegretario Alessio Butti.

Nel caso in cui la Commissione Europea ne accettasse le caratteristiche di sicurezza per l’accesso all’EUDI Wallet, presumibilmente SPID rimarrà uno strumento con cui attestare periodicamente la propria identità. In caso contrario, questo rappresenterà un ulteriore punto a favore di CIEid. SPID è stato ed è uno strumento importantissimo; continueremo a guardare al futuro e all’evoluzione tecnologica in prospettiva comunitaria.

Quanti sono gli utenti di Intesa ID?

Con riferimento ai numeri ufficiali riguardanti l’app IO, lo 0,27% degli accessi al servizio è stato effettuato attraverso questo gestore. Rapportando la quota al volume totale delle identità erogate (oltre 34,31 milioni a fine febbraio 2023), possiamo stimare in circa 93.000 gli utenti di Intesa ID. Il calcolo è ad ogni modo da considerarsi approssimativo.

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Pubblicato il
8 mar 2023
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