Tutto confermato, come anticipato all’inizio di giugno: a partire da oggi, lunedì 28 luglio, anche lo SPID di Infocert (Infocert ID) diventa a pagamento. O meglio, in abbonamento. Rimarrà gratuito per i primi dodici mesi, poi costerà 5,98 euro all’anno (4,90 euro più IVA). Il rinnovo non sarà comunque automatico, il cittadino dovrà autorizzarlo in modo esplicito.
Infocert: lo SPID è diventato a pagamento
Il gruppo Tinexta che controlla il servizio ha dunque deciso di seguire le orme di Aruba, che all’inizio dell’anno ha deciso di fare altrettanto. Non è da escludere che altri identity provider scelgano di fare altrettanto.

Al momento sono 40,8 milioni le identità emesse (fonte AgID). Di queste, oltre 1,8 milioni sono gestite da Infocert. La maggior parte è controllata da Poste Italiane, che per ora non ha annunciato di volersi muovere nella stessa direzione. Negli anni scorsi il gruppo ha però reso a pagamento l’identificazione presso l’ufficio postale, sollevando non poche proteste.
Un servizio in abbonamento, dal destino segnato
Perché sta diventando una sorta di servizio premium? La ragione è da ricercare principalmente nei 40 milioni di euro promessi dal governo agli identity provider e non ancora erogati. Le realtà coinvolte nel progetto si dicono costrette ad ammortizzare i costi chiedendo un esborso ai cittadini.
Detto questo, il destino di SPID è segnato. Di recente, il sottosegretario Alessio Butti ha confermato l’addio entro i prossimi anni, in favore della carta di identità elettronica. Una transizione che non sarà facile spiegare agli italiani.
Abbiamo trascorso quasi un decennio spingendo i cittadini ad adottare SPID per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, spesso obbligandoli e non senza difficoltà. In molti casi è stato necessario anche mettere mano al portafoglio, ad esempio per coloro che hanno voluto attivarlo in un ufficio postale. Ora dovremo convincerli che è tempo di abbandonare il sistema, ritenuto non più efficiente e sicuro, passando alla CIE.