Square Enix, l'incursione

Square Enix, l'incursione

Una nuova offensiva ha colpito tre siti controllati dalla software house nipponica. Trafugati i dati personali di 80mila utenti, compresi forse 9mila curricula inviati alla divisione canadese. Opera della fazione uscente da Anonymous?
Una nuova offensiva ha colpito tre siti controllati dalla software house nipponica. Trafugati i dati personali di 80mila utenti, compresi forse 9mila curricula inviati alla divisione canadese. Opera della fazione uscente da Anonymous?

Una nuova cyberoffensiva, condotta da un gruppo di ignoti contro alcuni siti gestiti dalla software house giapponese Square Enix, ormai nota al grande pubblico per aver sviluppato serie videoludiche di successo come Final Fantasy e Tomb Rider . Un attacco frontale che ha ancora una volta scatenato il panico generale, dopo la gigantesca fuga di dati di PlayStation Network (PSN).

Lo stesso game developer nipponico ha diramato un tempestivo comunicato , nella speranza di rassicurare gli animi più allarmati. Un gruppo di malintenzionati sarebbe riuscito a far breccia in tre specifici spazi web gestiti da Square Enix, arraffando le informazioni personali di circa 80mila giocatori in tutto il mondo . Secondo il comunicato diramato da Square Enix, sarebbero 25mila gli indirizzi di posta elettronica finiti nelle loro mani .

Nel mirino dei cracker è così finito il sito canadese Eidosmontreal.com , da cui sono fuggiti circa 350 curriculum vitae appartenenti ad aspiranti dipendenti della divisione nordamericana di Square Enix. Il colosso del Sol Levante ha tuttavia sottolineato come Eidosmontreal.com non contenesse informazioni relative a carte di credito degli utenti. Gli indirizzi di posta elettronica non sarebbero poi collegati ad alcuna informazione personale ulteriore .

I vertici di Square Enix hanno subito deciso di mettere offline il sito, insieme a quello ufficiale del gioco Deus Ex: Human Revolution . Proprio su quest’ultimo era apparsa in homepage la scritta owned by chippy1337 , seguita da alcuni nomi in codice. Tra questi ci sarebbe un ragazzino britannico legato al collettivo di cyberdissidenti Anonymous. Il gruppo avrebbe intenzione di condividere i dati rubati su alcune reti di file sharing .

Nel frattempo, la società nipponica ha negato qualsiasi sfruttamento illecito delle informazioni trafugate. L’esperto in sicurezza informatica Brian Krebs ha parlato di circa 9mila CV scaricati dal gruppo , appunto guidato da quel Ryan che aveva preso il controllo dei siti anonops.net e anonops.ru , mandando offline i server IRC di Anonymous. Che l’attacco a Square Enix sia la prima dimostrazione di forza dei dissidenti del celebre collettivo?

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
17 mag 2011
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