Starship: l'11° test che SpaceX non può fallire

Starship: l'11° test che SpaceX non può fallire

L'11° volo di prova di Starship è cruciale per SpaceX e la NASA in vista di Artemis 3. L'obiettivo è testare la riutilizzabilità dei motori.
Starship: l'11° test che SpaceX non può fallire
L'11° volo di prova di Starship è cruciale per SpaceX e la NASA in vista di Artemis 3. L'obiettivo è testare la riutilizzabilità dei motori.

La notte tra lunedì e martedì, a partire dall’una del mattino ora italiana, si aprirà la finestra di lancio per l’undicesimo test di Starship. E stavolta non è un volo qualsiasi. È il test che SpaceX non può permettersi di sbagliare, quello che deve dimostrare alla NASA, e al mondo intero, che il razzo più potente mai costruito funziona davvero. Perché dopo tre fallimenti consecutivi e una serie di esplosioni spettacolari che sembravano effetti speciali di Michael Bay, la pazienza sta per esaurirsi.

La pressione è altissima. Non solo perché Starship è la chiave del programma Artemis III che dovrebbe riportare gli americani sulla Luna, ma anche perché la Cina sta correndo nella stessa direzione. E gli Stati Uniti non possono sopportare l’idea di arrivare secondi in quella che è diventata la nuova corsa allo spazio del XXI secolo.

11° volo di Starship, decisivo per SpaceX e NASA

I voli 7, 8 e 9 di Starship si sono conclusi tutti con esplosioni o malfunzionamenti gravi. Il decimo volo, ad agosto, è tecnicamente riuscito, ma dopo quella serie di disastri nessuno si fida più completamente. SpaceX ha bisogno di dimostrare che può fare volare questo mostro d’acciaio senza che esploda, si disintegri o finisca nell’oceano per motivi sbagliati.

Quindi questo undicesimo test non punta all’innovazione. Non ci sono nuove traiettorie da testare, non si cercano orbite diverse o manovre acrobatiche. L’obiettivo è semplice e quasi banale: ripetere esattamente ciò che ha funzionato l’ultima volta. Decollo da Boca Chica, attraversamento del Golfo del Messico, volo intorno al pianeta, ammaraggio nell’Oceano Indiano. Un giro turistico cosmico per rassicurare tutti che il sistema funziona.

I motori riciclati, l’unica novità

Se c’è una cosa interessante in questo volo, è che SpaceX sta usando motori già utilizzati. Il booster, il primo stadio della fusée, ha già preso il volo durante l’ottavo test. E 24 dei suoi 33 motori Raptor hanno già lavorato, bruciato, spinto centinaia di tonnellate di acciaio verso lo spazio.

Ora devono farlo di nuovo. È la prima volta che SpaceX tenta la riutilizzabilità su questa scala con Starship. Con il Falcon 9 è routine, ma Starship è una qualcosa di completamente diverso: più grande, più potente, più complesso.

La riutilizzabilità è ciò che rende possibile abbassare i costi, rendere lo spazio accessibile, trasformare il sogno marziano di Elon Musk da fantascienza a progetto concreto. Ma se i motori riciclati falliscono, se uno esplode o semplicemente non si accende, tutto il piano crolla come un castello di carte in una giornata ventosa.

La NASA con il fiato in sospeso

Nei corridoi della NASA nessuno lo dice apertamente, ma tutti lo pensano: e se Starship non fosse pronto in tempo? Il contratto HLS (Human Landing System) lega indissolubilmente l’agenzia spaziale americana a SpaceX. Starship deve portare gli astronauti sulla Luna durante la missione Artemis III, depositarli sulla superficie, aspettare che facciano la loro passeggiata storica e poi riportarli sani e salvi sulla Terra.

Senza Starship, non c’è Artemis III. Senza Artemis III, la NASA perde di credibilità. Anche se il decimo volo è tecnicamente riuscito, tre fallimenti consecutivi non ispirano esattamente fiducia. Gli ingegneri della NASA sanno quanto sia complicato mandare esseri umani nello spazio. Aggiungere a questa equazione un razzo che ha una storia recente di esplosioni non aiuta di certo.

La Cina corre e potrebbe arrivare prima

E poi c’è la Cina. Il programma spaziale cinese è ambizioso, ben finanziato e sta facendo progressi impressionanti. Alcuni esperti suggeriscono che la Cina potrebbe raggiungere la Luna prima degli americani, trasformando Artemis in una rincorsa invece che in una conquista.

Per gli Stati Uniti sarebbe una sconfitta devastante. Non solo tecnica, ma ideologica. La corsa alla Luna del 1969 è stata il momento culminante della Guerra Fredda, la dimostrazione della superiorità tecnologica americana. Perdere questa nuova corsa contro la Cina nel XXI secolo sarebbe un colpo simbolico enorme.

Come seguire il lancio di Starship: dove e quando

Per assistere a questo momento cruciale, si può seguire il lancio in diretta sull’account X di SpaceX a partire dall’una di notte (ora italiana) tra lunedì e martedì.

Fonte: SpaceX
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Pubblicato il
13 ott 2025
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