Stato di emergenza: Green Pass e smart working

Stato di emergenza: Green Pass e smart working

L'estensione dello stato di emergenza, ormai sempre più probabile, prolungherebbe anche alcune misure inestricabilmente legate a questo provvedimento.
Stato di emergenza: Green Pass e smart working
L'estensione dello stato di emergenza, ormai sempre più probabile, prolungherebbe anche alcune misure inestricabilmente legate a questo provvedimento.

L’ipotesi appare ormai sempre più concreta: lo “stato di emergenza” sarà prorogato. Dietro questa etichetta si cela uno status al quale sono stati appesi gran parte degli interventi emergenziali utili a combattere gli effetti della pandemia: fin quando lo stato di emergenza sarà in atto, questi interventi resteranno validi e soltanto in un secondo momento potranno essere superati e messi da parte. Lo stato di emergenza è qualcosa che nessuno vorrebbe, ma del quale ancora non è possibile fare a meno: l’immunità di gregge resta una chimera, il 90% di vaccinati resta un sogno e la recrudescenza autunnale della Covid19 non può lasciare alcuno tranquillo.

Stato di emergenza anche nel 2022

Ad oggi lo stato di emergenza è stato fissato temporaneamente fino al 31 dicembre 2021. Roberto Speranza, ministro della Salute, sta però confermando in questi giorni quel che ormai tutti si attendono: la proroga è destinata ad arrivare e la nuova scadenza sarà prolungata almeno di un semestre. Essendo stato introdotto il 31 gennaio 2020 dall’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lo stato di emergenza può ora essere prorogato soltanto fino al 31 gennaio 2022: per andare oltre occorrerà giungere ad un doveroso passaggio in Parlamento, così come previsto dalle carte del diritto.

Le conseguenze prime di questo prolungamento sono relative ad alcuni elementi ormai centrali nella vita di ogni giorno in tempo di pandemia.

Il primo è il Green Pass, che a questo punto diventerebbe fondamentale ancora per molti mesi costringendo i non vaccinati ad ulteriori spese ed ulteriori tamponi (soprattutto in virtù del fatto che è su questa parte di popolazione che si concentrano i ricoveri ed i contagi più numerosi). Nel frattempo arriveranno anche le terze dosi ed il Green Pass vedrà prolungato il proprio valore, andando dunque oltre quella che potrebbe essere la prossima scadenza dello stato di emergenza. Non è detto che stato di emergenza e green pass debbano avere destini giocoforza legati da un punto di vista legale, ma è chiaro come la natura dei due provvedimenti imponga di andare in qualche modo di pari passo.

Il secondo è lo smart working: nell’ipotesi della scadenza dello stato di emergenza, i lavoratori si troverebbero di fronte alla necessità di accordi individuali. Nel frattempo molto si è parlato di questa particolare dimensione del lavoro, ma poco si è fatto nella pratica per arrivare ad una regolamentazione che possa accoglierne le dinamiche in modo più strutturale. La “nuova normalità” vaticinata lungo tutti questi mesi sembra essere priva di nuove garanzie e con lo sfumare della pandemia lo smart working rischia di passare improvvisamente dall’essere una soluzione al diventare un problema.

Il terzo, se non altro in termini formali, è la scadenza del progetto Immuni. L’app per il tracciamento perderebbe di efficacia non soltanto in quanto a contact tracing, ma anche perché oggi più che altro utilizzata come portafoglio digitale per il proprio Green Pass.

Queste ed altre note della quotidianità, insomma, andranno a decadere da un giorno all’altro: nelle mani di Draghi e della cabina di regia il capire fino a quando è oggi utile spostare l’asticella, in attesa che la battaglia contro la Covid19 possa proseguire con sempre maggior incisività. Soltanto un anno fa l’Italia chiudeva di nuovo e tornavano i lockdown forzati: non va dimenticato.

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Pubblicato il
2 nov 2021
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