Le informazioni rimaste imbrigliate con la mappatura portata avanti da Google per il servizio Street View, ancora depositate su hard disk rinvenuti dalla Grande G nel corso di un inventario, non devono assolutamente essere cancellate. Anche le autorità che si occupano di tutelare la privacy dei cittadini francesi vogliono analizzarle, per assicurarsi che vengano definitivamente consegnate all’oblio dopo aver scongiurato ogni rischio di violazione.
A reagire all’ inattesa comunicazione che Google ha inviato a Regno Unito, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Finlandia, Svizzera e Australia, relativa alla riemersione degli scampoli di dati raggranellati attraverso la mappatura delle reti WiFi, è anche la Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés (CNIL): il garante francese, dopo l’intervento delle autorità britanniche, chiede che Google “metta a sua disposizione i dati in questione e che li conservi in sicurezza per il tempo che serve a condurre tutte le indagini necessarie”.
L’autorità francese aveva già elevato una multa pari a 100mila euro nei confronti di Google nel 2011 per la pratica illecita di rastrellamento dei dati personali dei cittadini a mezzo Google Car. Nei mesi scorsi aveva dato il via libera alla cancellazione definitiva dei dati, affinché non potessero più costituire una minaccia. Google dovrà ora bloccare tutte le operazioni di rimozione e confrontarsi con un soggetto che ha già avuto modo di conoscerla a fondo. (G.B.)