Studenti contro prof che usano ChatGPT per compiti e valutazioni

Studenti contro prof che usano ChatGPT per compiti e valutazioni

Sempre più studenti si lamentano dei professori che usano ChatGPT per assegnare compiti e valutare gli elaborati, senza nemmeno leggerli.
Studenti contro prof che usano ChatGPT per compiti e valutazioni
Sempre più studenti si lamentano dei professori che usano ChatGPT per assegnare compiti e valutare gli elaborati, senza nemmeno leggerli.

L’irruzione di ChatGPT nelle aule universitarie, avvenuta ormai tre anni fa, continua a far discutere. Se all’inizio il timore principale era che gli studenti lo usassero per barare, oggi sono i professori a finire sul banco degli imputati. Sempre più ragazzi, infatti, lamentano un utilizzo eccessivo e poco trasparente dell’intelligenza artificiale da parte dei loro docenti.

Studenti insoddisfatti dei professori che usano ChatGPT

Il fenomeno sta esplodendo nelle università USA. “Rate My Professors”, il Tripadvisor dei docenti, pullula di segnalazioni. Molti studenti sono stufi di vedere termini e costrutti tipici di ChatGPT nelle lezioni dei loro insegnanti. Anche un recente sondaggio condotto tra i professori universitari conferma il trend, e i numeri non mentono. In un solo anno la percentuale di docenti che ammette di usare regolarmente l’AI è schizzata dal 18% al 36%.

Il New York Times ha raccolto diverse testimonianze di studenti insoddisfatti. Una studentessa ha raccontato dell’epic fail del suo docente. Aveva distribuito le dispense con tanto di istruzioni date a ChatGPT ancora visibili in cima al documento. “Genera una lezione su…” e via discorrendo. Come trovare lo scontrino del negozio attaccato al regalo di compleanno. E dato che l’istruzione universitaria costa caro negli Stati Uniti, la studentessa ha pensato bene di chiedere all’ateneo un rimborso di ben 8.000 dollari. Chi può darle torto?

Un’altra allieva è rimasta di stucco nel trovare una conversazione con ChatGPT tra i commenti alla sua valutazione. “Ho la netta sensazione che la professoressa non abbia nemmeno letto il mio elaborato“, ha dichiarato sconfortata. Contattata telefonicamente, la docente si è difesa affermando di aver letto il compito, ma di essersi avvalsa dell’assistenza di ChatGPT, una pratica consentita dall’istituto.

Politiche discordanti sull’uso dell’AI

Alcune università permettono l’uso dell’AI purché non si sostituisca completamente al lavoro dei professori, ma non tutti sono d’accordo con questa linea. Paul Shovlin, docente di inglese all’Università dell’Ohio, sottolinea l’importanza del feedback personalizzato che solo gli insegnanti in carne e ossa possono offrire agli studenti, un valore aggiunto che l’intelligenza artificiale non è in grado di replicare.

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Pubblicato il
15 mag 2025
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