Svezia, scandalo sul blitz contro Bahnhof

Svezia, scandalo sul blitz contro Bahnhof

Circolano rapidi i rumors secondo cui i file pirata nei server del provider li avrebbero messi gli uomini dell'anti-pirateria, per poi cogliere l'ISP sul fatto
Circolano rapidi i rumors secondo cui i file pirata nei server del provider li avrebbero messi gli uomini dell'anti-pirateria, per poi cogliere l'ISP sul fatto


Roma – La notizia ha iniziato a girare vorticosamente con la sua pubblicazione su Slashdot e proviene dalla Svezia. Parrebbe infatti che il blitz che nei giorni scorsi è stato effettuato nella sede del provider locale Bahnhof Internet potrebbe essere stato organizzato fin dall’inizio dall’Ufficio antipirateria svedese attraverso un “infiltrato”.

Le indiscrezioni riprese da P2Pnet.net ed altri che hanno tirato fuori la questione puntano ai risultati di una inchiesta interna svolta dal provider dopo il blitz (disponibile qui in pdf in svedese).

Nell’inchiesta è contenuta una intervista ad uno dei responsabili dei server del provider che parla di tal “Rouge”, nickname dietro il quale si celerebbe un uomo in qualche modo collegato all’ Ufficio antipirateria svedese : sarebbe stato lui a fornire alla farm dell’ISP l’hardware sul quale avrebbe trovato posto una gran quantità di materiali pirata, da musica a film, videogiochi e software. Una parte dell’intervista è disponibile in inglese sul blog di Lars Backlund .

Sebbene le prove di un diretto coinvolgimento dell’Ufficio svedese siano labili, dalle dichiarazioni contenute nell’inchiesta del provider emerge che l’Ufficio avrebbe saputo della presenza di quel server per più di un anno. L'”infiltrato”, che aveva il ruolo di amministratore di quel server e dell’FTP “Enigma” sul quale circolava il warez individuato nel blitz, avrebbe poi caricato moltissimo materiale pirata nel corso dei mesi su quella macchina.

Tutto questo è reso ulteriormente caotico dal fatto che, come ricorderanno i lettori di PI, il blitz nei locali del provider non è stato eseguito dalla polizia ma da agenti dell’Ufficio antipirateria, autorizzati in questo senso dalla magistratura svedese. Inutile dire che se le illazioni venissero confermate ci si troverebbe dinanzi ad un caso senza precedenti e i responsabili dell’Ufficio rischierebbero di finire sotto processo per il loro operato. Si vedrà. Nei prossimi giorni tutta la questione sarà all?attenzione dai magistrati che si occupano del caso.

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Pubblicato il
24 mar 2005
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