La legge rimane in vigore: dal tabaccaio, anche sigarette e valori bollati possono essere pagati con il POS. C’è però chi, nella categoria, ormai da tempo non ci sta e alza la voce. Da Genova, più precisamente dal quartiere periferico Voltri, arriva la notizia di una multa annullata dal giudice di pace al gestore di un’attività che aveva chiesto solo contanti al cliente, consegnandogli un pacchetto di sigarette da 5,50 euro.
Duplice monopolio: il tabaccaio e il POS
Stando a quanto riportato ieri da Repubblica, è accaduto nell’ottobre 2023. Dopo essersi visto rifiutare la possibilità di pagare con carta (o altro metodo elettronico), il cliente ha chiamato la Guardia di Finanza che, giunta sul posto, ha sanzionato il tabaccaio. Quest’ultimo non si è dato per vinto, rivolgendosi agli avvocati per chiedere l’annullamento della contravvenzione.
Il giudice di pace gli ha dato ragione, stabilendo che costringere un tabaccaio ad accettare pagamenti con il POS significherebbe sottoporlo a un duplice monopolio. Cosa significa? Da una parte l’obbligo di rispettare i prezzi fissi imposti per i prodotti del Monopolio di Stato, dall’altro le spese relative alle commissioni per carte di credito, bancomat, app e simili.
La legge non cambia, ma si tratta di un altro precedente a cui la categoria potrà far riferimento, per sostenere la sua ormai lunga battaglia.
La decisione non considera il cliente
Senza voler mettere in discussione la legittimità della conclusione a cui è giunto il giudice di pace, non possiamo non far notare quella che appare come una contraddizione. Se per il tabaccaio si parla di duplice monopolio, nel caso di rifiuto del POS, lo stesso varrebbe per il cliente, obbligato a rivolgersi a quella specifica attività per determinati prodotti (le sigarette sono solo un esempio) e a dover pagare in contanti.
Nell’era di home banking, carte e app, costringere a portare con sé banconote e monetine ci sembra quantomeno anacronistico, senza considerare le implicazioni che questo ha in termini di lotta all’evasione.