Taser, l'Italia indaga in Canada

Taser, l'Italia indaga in Canada

Ascoltato dalla Farnesina l'ambasciatore canadese in Italia: non ha ancora spiegato come è morto un italiano arrestato e taserato in Quebec. Il Taser, intanto, diventa wireless. Ora viene sparato da un fucile d'ordinanza
Ascoltato dalla Farnesina l'ambasciatore canadese in Italia: non ha ancora spiegato come è morto un italiano arrestato e taserato in Quebec. Il Taser, intanto, diventa wireless. Ora viene sparato da un fucile d'ordinanza

Gli ottimi rapporti tra Italia e Canada hanno subito un piccolo elettroshock nelle scorse ore, quando la Farnesina ha deciso di ascoltare formalmente l’ambasciatore canadese in Italia Alex Himelfarb sulle circostanze della morte, lo scorso settembre in Quebec, dell’italiano Claudio Castagnetta.

il nuovo taser La Farnesina aveva richiesto informazioni dettagliate già allora alle autorità del Quebec, viste le singolari circostanze della morte dell’uomo. Entrato in un negozio a piedi nudi e in stato confusionale, è stato bloccato dagli agenti locali che hanno fatto ricorso al Taser almeno quattro volte. Ciò nonostante, Castagnetta pare non abbia desistito nei suoi comportamenti apparentemente insensati, tanto da arrecare a se stesso alla stazione di polizia danni che hanno contribuito alla sua morte assieme, pare, alle conseguenze di una forte dipendenza da anfetamine.

E se il governo canadese fa sapere che le indagini sono in corso , l’ex ministro di origini italiane Joe Volpe usa toni durissimi nel contestare le modalità dell’arresto del Castagnetta e dell’uso del Taser, affermando che “Si tratta dell’uso della taser gun da parte della polizia, che ha abusato dell’arma”.

A rendere la situazione più tesa di quanto molti vorrebbero, anche la prontezza con cui le autorità canadesi hanno invece reagito in un altro caso assai controverso e noto ai lettori di Punto Informatico , che ha visto cadere sotto le scosse elettriche un cittadino polacco. Una vicenda ancora aperta e gravida di potenziali conseguenze diplomatiche.

Ma se il Taser la fa da padrone in NordAmerica, una notizia arriva dalla Svizzera proprio in queste ore, dove il Consiglio degli Stati si è opposto all’introduzione del Taser quale dispositivo coercitivo a disposizione delle forze dell’ordine. In Svizzera il dibattito ferve mentre in Francia, come noto, si va studiando un taser volante .

l'ultimo taser

A far parlare, in fatto di tecnologia Taser, è un pezzo di The Star che nei giorni scorsi è tornato su XREP , la sigla che “nasconde” il cosiddetto wireless Taser , l’ultima creatura di Taser International . Si tratta di un dardo elettrico da 50mila volt che un fucile può sparare fino a 100 piedi di distanza. Rispetto ai taser tradizionali, dunque, può essere utilizzato da una certa distanza. Ma la durata della scarica è di 20 secondi rispetto ai 5 dei Taser “tradizionali”.

il cactus Spiega Taser Inc.: “Il dardo XREP contiene 4 elettrodi collegati e la cavetteria. All’impatto, gli elettrodi sul davanti si agganciano all’obiettivo. L’energia dell’impatto spezza una serie di punti di rottura che rilasciano la parte principale del dardo (…) Quando il contenitore cade, 6 elettrodi entrano automaticamente in funzione”. Gli elettrodi vengono chiamati “cholla”, che è il nome di una famosa specie di cactus: “Gli elettrodi cholla penetrano nei vestiti per fornire la potente scarica XREP”.

Come noto, i Taser tradizionali sono dotati di cavi di due o tre metri che collegano la pistola, dove si trova la “carica”, e gli elettrodi che raggiungono “l’obiettivo”.

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Pubblicato il
12 dic 2007
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