Toscana, terra di digital divide

Toscana, terra di digital divide

I fiorentini girano a banda larga su Internet? E gli altri? Se ne parla in una interrogazione che raccoglie i malumori dei digital divisi locali
I fiorentini girano a banda larga su Internet? E gli altri? Se ne parla in una interrogazione che raccoglie i malumori dei digital divisi locali

Firenze – Nonostante Telecom Italia stia procedendo con il suo progetto Anti Digital Divide, molte zone sono ancora prive di copertura ADSL nella Penisola. Come in toscana, dove Enzo Brogi – consigliere regionale – ha raccolto le lagnanze esasperate di popolazione e imprese e ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale sulla mancanza del servizio di connessione Adsl a Cavriglia e Bucine.

“È indispensabile ed urgente sollecitare Telecom affinché acceleri il programma di copertura del servizio ADSL nei comuni di Cavriglia e di Bucine” spiega Brogi nella sua interrogazione, sottolineando i fattori cari alla popolazione digital-divisa.

“La diffusione delle tecnologie informatiche, ed in particolare l’accesso alla rete Internet, costituisce ormai uno strumento per garantire a tutti i cittadini significative opportunità di lavoro, informazione, studio, svago oltre che un mezzo per una più completa partecipazione. La tipologia e la pluralità di servizi offerti dalla rete – prosegue il consigliere – richiede connessioni veloci, stabili ed economiche in grado di coniugare per gli utenti, l’esigenza di un positivo rapporto fra costi e tempo di connessione, come nel caso del collegamento ADSL”.

“Com’è noto – aggiunge Brogi – questo servizio è subordinato alla copertura delle zone interessate con adeguati impianti da parte di Telecom Italia, azienda che, nonostante i ripetuti solleciti e le numerose segnalazioni da parte dei cittadini e degli amministratori locali, lascia scoperti i territori del Comune di Bucine e Cavriglia”.

Brogi ritiene che questo costituisca “una forte penalizzazione per le imprese localizzate in queste zone ma anche per uffici, studi professionali, operatori turistici, associazioni, scuole: stiamo parlando di un servizio primario al pari di altre infrastrutture e la sua mancata disponibilità rischia di invalidare anche i faticosi sforzi delle amministrazioni locali rivolti a promuovere il territorio, favorire lo sviluppo di attività economiche legate come, ad esempio, l’agriturismo”.

“Per questi motivi – conclude Brogi nella sua interrogazione – credo sia importante che di questa vicenda si occupi il Consiglio regionale con l’obiettivo, attraverso la discussione della mia interrogazione, di far intervenire la giunta regionale, così come avevano proposto anche i sindaci, nei confronti di Telecom”.

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Pubblicato il
9 nov 2007
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