“Confermo che un attacco alla telefonia IP è in corso da due giorni sui telefoni cellulari dei parlamentari ucraini”: a dirlo a Reuters è il capo della servizi di sicurezza del paese (la cosiddetta SBU: Sluzhba Bezpeky Ukrayiny ), Valentyn Nalivaichenko, che precisa anche che i suoi colleghi e sottoposti stanno tentando di mettere fine all’offensiva digitale. I servizi segreti sono all’opera in Crimea , visto che a quanto pare l’offensiva è iniziata da lì: la guerra tra Russia e Ucraina è già scoppiata nel cyberspazio.
I soldati russi calati nella penisola sul Mar Nero, strategica per il governo di Mosca vista la presenza di una imponente base navale a Sebastopoli, secondo Nalivaichenko hanno installato degli apparecchi che interferiscono con le operazioni di Ukrtelecom e influenzano le comunicazioni nell’intero paese. “Tutti i sistemi informativi sicuri nazionali erano impreparati a una tale sfrontata violazione della legge”: i servizi segreti stanno provando a ripristinare almeno le comunicazioni essenziali, ma AFP riferisce anche di problemi alla connettività Internet sia in Crimea che nel resto del paese. Quanto accaduto potrebbe anche essere un semplice danno collaterale: le truppe russe potrebbero essere interessate unicamente al controllo della rete in Crimea, e gli effetti sul resto dell’Ucraina potrebbero essere del tutto involontari.
L’offensiva non pare neppure a senso unico: in nottata a essere colpito era stato il sito Russia Today , in cui un ignoto gruppo hacktivista aveva provveduto a sostituire tutte le occorrenze della parola “russi” con “nazi”. Il problema è stato risolto in tempi relativamente brevi, ma la scelta di RT come obiettivo non è casuale: l’agenzia di stampa è di orientamento spiccatamente filo-russo e anti-americano, e il connotato politico del gesto è innegabile. L’azione è stata anche confermata dal sito stesso, anche se per ora non ci sono rivendicazioni.
RT website has been hacked, we are working to resolve the problem
— RT (@RT_com) 2 Marzo 2014
Non è la prima volta che nei paesi dell’ex-Unione Sovietica si scatena un’offensiva digitale : in passato gli screzi tra la Russia e altre nazioni nate dall’esplosione del blocco orientale avevano dato origine a uno dei casi di cyberattacchi più noti e studiati della storia recente, quello del 2007 che coinvolse Estonia , e non si può neppure trascurare il caso del 2008 in Georgia . L’Ucraina ha a sua volta una infrastruttura di connettività piuttosto estesa: un attacco è senz’altro in grado di causare danni sotto il profilo delle comunicazioni politiche e informative, limitando la possibilità di trasmettere notizie da e verso il paese. E le notizie, scambiate con altri paesi o tra gli attivisti e i politici locali, rivestono nell’era di Internet un ruolo ancora più importante che in passato, in grado pure di influenzare la diplomazia internazionale.
Luca Annunziata