Twitter e i cinque gradi di separazione

Twitter e i cinque gradi di separazione

Sul celebre network di microblogging nessuno è irraggiungibile. Le interconnessioni tra seguiti e seguaci sono strette, strettissime
Sul celebre network di microblogging nessuno è irraggiungibile. Le interconnessioni tra seguiti e seguaci sono strette, strettissime

Già alla base di un tormentone con al centro l’attore americano Kevin Bacon, la teoria dei sei gradi di separazione avrebbe trovato in Twitter un’applicazione ancora più stringente. Lo sostiene la società di ricerca Sysomos , che dopo aver analizzato una grande quantità di tweet pubblicati sulla piattaforma di microblogging sentenzia: gli utenti adusi ai cinguettii sono vicini, vicinissimi tra loro e bastano solo cinque step successivi perché qualcuno arrivi a raggiungere chiunque.

Sysmos ha estrapolato i propri dati partendo da oltre 5 miliardi di rapporti esistenti su Twitter, seguaci e seguiti che partecipano (reciprocamente o meno) alle attività di comunicazione ospitate sulla piattaforma. E il rapporto stilato sui succitati dati descrivono Twitter come un network in cui alla maggioranza delle persone occorre passare attraverso cinque relazioni o anche meno per arrivare a chiunque altro.

Secondo Sysmos i “cinque gradi di separazione” interesserebbero il 41% degli utenti di Twitter, quattro gradi di interconnessione si applicherebbero al 37% e solo il 13% degli utenti rientrerebbe nella tradizionale teoria dei sei gradi di separazione propriamente detta.

Sysmos ha anche quantificato la “distanza” coperta con step successivi all’interno del network sociale, con l’83% dell’intera platea di utenti Twitter raggiungibile in cinque gradi e il 96% attraverso sei step. Dopo la scoperta dell’esistenza di una vera e propria sfera di cristallo per blockbuster hollywoodiani, la rete di microblogging più chiacchierata conferma dunque la propria attrattiva nell’ambito delle scienze sociali.

Anche se, è bene dirlo, il maggior tasso di connettività di Twitter potrebbe anche essere giustificato dalla non reciprocità dei rapporti tra utenti: un utente che acquista un follower non è obbligato a diventarlo a sua volta , mentre in altri network sociali (es.Facebook) le cose funzionano in maniera diametralmente opposta e gli “amici” decidono di diventare mutualmente tali.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 apr 2010
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