Ubuntu userà GRUB 2 per Secure Boot

Ubuntu userà GRUB 2 per Secure Boot

Cambio di programma comunicato dal team di sviluppo della distro Linux: il bootloader continuerà a essere GRUB 2, risolte le questioni di licenza con la Free Software Foundation
Cambio di programma comunicato dal team di sviluppo della distro Linux: il bootloader continuerà a essere GRUB 2, risolte le questioni di licenza con la Free Software Foundation

Ancora discussioni in seno alla community del software open in merito alla problematica questione Secure Boot : l’ultimo “colpo di scena” arriva ancora una volta da Canonical, che per prima aveva annunciato l’intenzione di volersi servire della nuova funzionalità e che ora dice di aver risolto i problemi di licenza emersi nei mesi scorsi con il bootloader GRUB 2 della Free Software Foundation (FSF).

Annuncia il cambio di rotta il vice-presidente di Canonical Jon Melamut: se all’inizio era prevista l’integrazione del bootloader EFILinux sulle nuove versioni di Ubuntu, ora si è tornato all’ovile di GRUB 2 dopo le rassicurazioni di FSF sugli obblighi posti dalla licenza GPLv3.

Motivo del contendere era il potenziale obbligo di distribuzione delle chiavi crittografiche private usate per firmare digitalmente il bootloader da usare in congiunzione con Secure Boot: la GPLv3 non prevede che Ubuntu sia costretta a distribuire le chiavi assieme al resto del codice sorgente dell’OS, ha rassicurato FSF, quindi Canonical ha deciso di ripristinare GRUB 2 come bootloader principale del suo sistema operativo a codice aperto.

Il bootloader linaro per antonomasia verrà implementato sulle release 12.10 e 12.04.2 di Ubuntu, conferma Canonical, mentre restano ancora dubbi su quali saranno (in concreto) le conseguenze dell’uso di GRUB 2 sulla distribuzione delle chiavi digitali fornite dai partner OEM della società britannica.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 25 set 2012
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