Attacchi e cyberattacchi non-stop in Ucraina

Ucraina: attacchi e cyberattacchi non stop

Kiev conferma la massiccia ondata di attacchi DDoS verso l'Ucraina, provenienti dalla Russia fin da prima dell'inizio della guerra.
Ucraina: attacchi e cyberattacchi non stop
Kiev conferma la massiccia ondata di attacchi DDoS verso l'Ucraina, provenienti dalla Russia fin da prima dell'inizio della guerra.

L’avanzata dei militari al servizio del Cremlino verso Kiev e nelle altre città del paese è accompagnata da una massiccia campagna di attacchi informatici provenienti dalla Russia e diretti alle infrastrutture critiche nonché alle risorse istituzionali dell’Ucraina. L’ennesima conferma è giunta nel fine settimana, descrivendo lo scenario di un’offensiva bellica che manifesta non solo sul territorio, ma anche online.

Guerra in Ucraina, attacchi anche nel cyberspazio

Va avanti così fin dalle ore antecedenti il lancio del primo missile da parte di Mosca. La nuova denuncia è giunta dall’agenzia SSSCIP Ukraine (State Service of Special Communications and Information Protection), come ormai di consueto sotto forma di un post condiviso su Twitter. Lo riportiamo di seguito in forma tradotta.

Gli hacker russi continuano ad attaccare le risorse di informazioni ucraine, non stop. Fin dall’inizio dell’invasione, gli attacchi DDoS hanno preso di mira principalmente le risorse di Verchovna Rada, il Gabinetto dei Ministri, il Presidente dell’Ucraina, il Ministro della Difesa e il Ministro degli Affari Interni.

L’agenzia di Kiev sottolinea che l’attacco più imponente tra quelli registrati è arrivato a toccare un picco da 100 Gbps. Ciò nonostante, le risorse colpite risultano disponibili. Solo in alcune occasioni gli autori sono riusciti a sostituite le homepage dei siti presi di mira.

Resisteremo! Sul campo di battaglia e nel cyberspazio!

Fin dalle prime fasi del conflitto, l’Ucraina e i suoi rappresentanti istituzionali hanno chiesto il supporto volontario della community globale di hacker per mettere in ginocchio le infrastrutture il nemico. Tra coloro che hanno risposto all’appello anche Anonymous e alcuni gruppi affiliati al collettivo.

Nel mirino dei russi non c’è solo il paese di Zelensky, ma anche i suoi alleati o chi sta fornendo una qualche forma di sostegno alla resistenza. Vale anche per l’Italia: in questi giorni il livello di allerta è massimo.

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Pubblicato il
7 mar 2022
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