Mentre il CEO di OpenAI è preoccupato per le possibili conseguenze dell’AI Act, quello di Alphabet (Google) e la Commissione europea hanno concordato sulla necessità di stabilire linee guida che le aziende dovranno seguire e rispettare durante lo sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale generativa, prima dell’entrata in vigore della legge. Ricordiamo che il termine è previsto per il 2025.
Patto volontario tra UE e Google
Così come Sam Altman, anche Sundar Pichai si trova in Europa per incontrare i leader di alcuni paesi (oggi era a Berlino). Al meeting di Bruxelles hanno partecipato Margrethe Vestager (Vice Presidente della Commissione europea e commissaria per la concorrenza) e Thierry Breton (commissario per il mercato interno).
Al centro della discussione, come anticipato, la definizione di regole per una intelligenza artificiale responsabile, che possano essere adottate ancor prima dell’approvazione dell’AI Act.
Il commissario Breton ha usato il termine AI Pact per indicare un accordo tra aziende (in questo caso Google) e l’Unione europea. L’obiettivo è stabilire linee guida da seguire durante lo sviluppo dei modelli IA. Riportiamo di seguito un estratto in forma tradotta dalla sua dichiarazione.
Sundar e io abbiamo concordato che non possiamo permetterci di aspettare fino a quando il regolamento sull’IA diventerà effettivamente applicabile. Vogliamo collaborare con tutti gli sviluppatori di intelligenza artificiale per definire già un patto sull’IA, su base volontaria, prima della scadenza legale.
Breton spera dunque che i governi dei Paesi membri, così come i legislatori, trovino un’intesa sulla proposta di legge entro fine anno. La commissaria Vestager ha dichiarato che l’AI Act dovrebbe essere approvato il prima possibile. Nel frattempo, è necessario un accordo volontario sulle regole. Tuttavia, le elezioni europee in programma per il 2024 potrebbero rallentare o addirittura bloccare le discussioni sull’argomento.