Roma – 40mila conti su cui sono state rilevate attività sospette, 20mila conti da cui è stato trafugato denaro, su un totale di 136mila conti aperti: Tesco Bank, istituto bancario britannico legato alla celebre catena della grande distribuzione organizzata, nella notte di sabato ha iniziato a diramare l’ allerta tramite SMS ai propri correntisti, comunicando loro della “attività criminale online” che l’ha coinvolta.
As a precaution we have notified some customers that we have blocked their cards to protect their account – https://t.co/m8zjO6BKgj
– Tesco Bank Help (@tescobankhelp) 6 novembre 2016
Mentre alcuni correntisti della banca riferiscono di essersi visti sottrarre dal conto oltre 2.400 sterline, non si conosce ancora l’entità totale dei prelievo. Né è dato sapere alcunché riguardo alle modalità dell’attacco: Tesco Bank ha parlato di “un attacco sistematico e sofisticato” di cui non è possibile rivelare alcun dettaglio per non interferire con le indagini in corso .
Saranno probabilmente le indagini interne e le autorità di vigilanza a fare chiarezza su quella che è stata definita un’operazione senza precedenti nel Regno Unito, ma per il momento le speculazioni si addensano su una breccia inferta al versante Web dei sistemi dell’istituto bancario, magari con la collaborazione, consapevole o inconsapevole, di qualche elemento interno.
A riprova di ciò ci sarebbero le contromisure adottata da Tesco Bank: “in via precauzionale” nella giornata di domenica sono state sospese le operazioni online per gli utenti, mentre le operazioni di pagamento e i prelievi presso gli sportelli sono rimaste a disposizione.
Tesco Bank assicura altresì che sta provvedendo a rifondere gli utenti a cui sia stato sottratto del denaro, così come previsto dalla legge. “Ci scusiamo per la preoccupazione e per il disagio che ciò ha causato ai nostri clienti – dichiara la banca in un comunicato – e possiamo solo sottolineare che stiamo adottando tutte le misure necessarie per proteggere i conti dei nostri utenti”. Nel frattempo, i cybercriminali stanno già sfruttando la coda dell’accaduto cavalcando con campagne di phishing l’ondata di apprensione dei correntisti britannici.
Just got this pre porting to be from #Tescobank . Ìve never banked with @tescobankhelp . Be careful folks! RT pic.twitter.com/P0oU6mWc5i
– Richard Wilkinson (@Wilki31) 7 novembre 2016
Gaia Bottà
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non entra in testa
che domotica, auto intelligenti, ecc.. _*DEVONO*_ essere sistemi air gap; no wireless e no collegamenti ad internet (neanche dietro VPN); si perde la comodità del controllo remoto? Si, ma è l'unica scelta sensata.-
Re: non entra in testa
Una notissima azienda farmaceutica senese una decina di anni fa è stata acquisita da una multinazionale USA. Uno dei primi aspetti operativi è stata la sostituzione di tutti i computer del laboratorio di ricerca con PC blindati anche fisicamente e collegati solo tra di loro.-
Re: non entra in testa
che sistemi oprativi gli han messo su?windows?? linux? bsd?ovviamente per combattere gli hacker cinesi l unica soluzione e'stare sempreoff line e per prevenire furti con chiavette bsdtelecamere sempre accese quando l 'operatore e sul pc, ed ispezione rettale una volta uscito ehehe
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altra dimostrazione
che l'iot è una ca@@ta pazzesca :D-
Re: altra dimostrazione
- Scritto da: Hop
che l'iot è una ca@@ta pazzesca :DDipende dall'uso che se ne fa e dalla qualità del prodotto ... per le lampadine collegate alla rete concordo con te-
Re: altra dimostrazione
Le lampadine non sono IOT bensì domotica.Non hanno indirizzo ip e non possono andare in internet.Tanto per mettere i puntini sulle i.-
Re: altra dimostrazione
girare la pappa non serve a nulla. Le lampadine wireless giustamente non sono iot, sono però un acXXXXXrio dello iot (noto colabrodo).E' un pò come cercare di distinguere tra satana e le sue opere ... :DQuesto è un vecchio articolo del 2014 ...http://www.digikey.it/it/articles/techzone/2014/jul/bridging-the-gap-between-lighting-networks-and-the-internet-of-things -
Re: altra dimostrazione
- Scritto da: Zulio
Le lampadine non sono IOT bensì domotica.
Non hanno indirizzo ip e non possono andare in
internet.
Tanto per mettere i puntini sulle i.Se viaggiano in ZigBee hanno comunque un gateway che effettua la traslazione TCP, altrimenti non le raggiungi né con gli aggiornamenti né con lo smartphone.Tanto per mettere i puntini sulle i.Aspettiamo con le LIFX della Philips, dotate addirittura di WiFi a bordo...
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