UK vicino alla svolta sulla copia privata

UK vicino alla svolta sulla copia privata

Lecito pensarlo dopo il clamoroso rapporto di un importante istituto britannico che invita il Legislatore a consentire ai consumatori di far ciò che vogliono dei CD e DVD che acquistano
Lecito pensarlo dopo il clamoroso rapporto di un importante istituto britannico che invita il Legislatore a consentire ai consumatori di far ciò che vogliono dei CD e DVD che acquistano

Londra – Una piccola ma significativa svolta quella introdotta ieri dall’ Institute for Public Policy Research (IPPR) britannico, un istituto che propone di cambiare le leggi sul diritto d’autore per dare maggiori libertà e diritti ai consumatori.

Il think tank britannico, spesse volte promotore di iniziative che hanno influito sul processo legislativo britannico, sostiene quello che ha definito il “diritto privato alla copia” , in particolare quando si viene all’acquisto di CD e DVD da parte dei consumatori.

Secondo gli esperti di IPPR, riporta il Guardian , una nuova legge che introduca questo diritto non solo è destinata a non impattare sui produttori e distributori ma avrà l’effetto immediato di sottrarre all’illegalità le attività comunemente svolte da milioni di utenti, come quelle di trasferire la musica di un CD sul proprio lettore portatile .

Il dirigente Ma come metterla con le major che più volte e in vari modi hanno ribadito di non essere disponibili a tollerare la copia privata, se questo significa mettere a rischio qualsiasi genere di controllo esercitato sui contenuti acquistati? Risponde il vicedirettore di IPPR, Ian Kearns (nella foto), secondo cui “per quanto riguarda la protezione degli interessi dei detentori dei diritti, l’enfasi dell’industria della musica è stata posta sempre sulla necessità di colpire la distribuzione illegale e non tanto di perseguire la copia personale, il che è giusto. Ma non è compito dell’industria decidere i diritti dei consumatori , quello è il compito del Governo”.

La proposta di IPPR non arriva a caso proprio adesso. Uno studio appena effettuato dai consumatori del National Consumer Council e ripreso anche dalla BBC sostiene che più di metà dei consumatori inglesi è oggi fuorilegge in quanto copia i CD sui propri computer e sui lettori portatili. Secondo gli autori del rapporto “l’idea di tutti i diritti riservati non ha senso nell’era digitale, e non ha senso avere una legge che chiunque viola. Per dare alla proprietà intellettuale una legittimità dobbiamo partire dal rispetto del pubblico”.

Queste posizioni, sperano i sostenitori dei diritti civili, potrebbero trovare ascolto in queste settimane presso il Governo inglese che si è impegnato già da qualche tempo a sviluppare una nuova normativa di settore.

L’intero rapporto di IPPR, che parla anche di DRM e obietta alla possibile estensione del diritto d’autore sulle registrazioni audio, è presentato a questo indirizzo .

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Pubblicato il
31 ott 2006
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