Un patent troll contro il resto del mondo

Un patent troll contro il resto del mondo

Si chiama St.Clair e ha già ottenuto svariati milioni di dollari dai giganti che sviluppano fotocamere digitali. Ora tocca ad Apple che, nel frattempo, assicura una tecnologia per un nuovo auricolare con player incorporato
Si chiama St.Clair e ha già ottenuto svariati milioni di dollari dai giganti che sviluppano fotocamere digitali. Ora tocca ad Apple che, nel frattempo, assicura una tecnologia per un nuovo auricolare con player incorporato

I troll dei brevetti sono creature che sfuggono alle definizioni precise, attive nei campi più diversi delle attuali tecnologie. Uno di questi troll, tra i più grossi e minacciosi, è nato a partire da un gruppo di avvocati statunitensi che hanno acquistato una serie di brevetti dopo il fallimento di alcuni inventori nel tentativo di mettere su un’azienda di produzione di fotocamere digitali. Il gruppo St. Clair Intellectual Property Consultants ha fatto molta strada nonostante sia un team di soli sei legali. Sino ad arrivare a Cupertino, per bussare alla porta di Apple .

La tecnologia della Mela sarebbe infatti colpevole di aver violato il brevetto registrato con il numero 5.138.459 : Electronic Still Video Camera with Direct Personal Computer Compatible Digital Format Output (fotocamera che produce in output un formato digitale). Si tratterebbe di una tecnologia di proprietà del gruppo St. Clair, i cui brevetti sono relativi a quelle particolari macchine fotografiche che riescono a memorizzare immagini in differenti formati, come il TIFF e il JPEG.

Stando ad uno studio della società legale Morgan & Lewis , St. Clair Consultants ha acquistato i patent per meno di 100mila dollari, cifra irrisoria se si considerano gli svariati milioni ottenuti dal gruppo nel corso degli ultimi anni. Nel 2001, infatti, Sony era stata costretta a sborsare 25 milioni di dollari, seguita a ruota da Canon con 34 milioni. Non è finita qui: grazie al brevetto sulla fotocamera, St.Clair ha citato Fuji, ottenendo altri 3 milioni di dollari. E poi via via le altre, da Samsung a Nokia, da LG a Motorola, fino a Verizon e Vodafone.

Adesso sembra giunto il momento di Apple, nuova vittima designata del famigerato patent troll, lato oscuro della tecnologia messa in cassaforte. La stessa Mela di Cupertino si è assicurata la possibilità di sviluppare in pace un particolare auricolare di prossima generazione. Si tratterebbe, in pratica, di un dispositivo wireless con lettore multimediale incorporato , da infilarsi nelle orecchie e comandare a voce attraverso un microfono. Il relativo brevetto è stato depositato l’anno scorso, ma reso pubblico soltanto ora. Un peccato per St. Clair: trafficano solo in fotocamere.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
2 nov 2009
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