USA, droni infetti

USA, droni infetti

Virus tra gli aerei-robot impiegati dell'esercito. Non è certo che si tratti di un attacco diretto: ma è un rischio che i militari non dovrebbero correre
Virus tra gli aerei-robot impiegati dell'esercito. Non è certo che si tratti di un attacco diretto: ma è un rischio che i militari non dovrebbero correre

Un virus ha contagiato la rete di computer utilizzati nella base aerea Creech, in Nevada, dove operano i piloti che controllano i droni aerei dell’aviazione militare statunitense Predator e Reaper .

Si tratta di un virus keylogger, che spia il computer infettato tracciando le digitazioni effettuate dall’utente sulla tastiera e cercando in questo modo di individuare password, carte di credito e numeri di conti bancari.

Non sembra che siano stati persi dati o altre informazioni riservate, né che il virus abbia provocato danni particolari ai droni compromettendone le operazioni.
Problemi, tuttavia, vi sono stati per la sua rimozione: una fonte interna ha riferito che, pur avendolo rimosso, “continuava a tornare” e che solo dopo numerosi tentativi (fino all’impiego dello strumento software BCWipe ) sono riusciti ad sradicarlo.

Per il momento non è chiaro se si tratti di un attacco diretto alla rete dei droni o se si tratti sono di un incidente : l’aeronautica non ha rilasciato ulteriori dettagli per non dare altre informazioni potenzialmente utili ai cracker interessati alla sua sicurezza informatica.

Attacco diretto o no, tuttavia, la situazione ribadisce le necessità conseguenti all’utilizzo di queste nuove tecnologie e in particolare le questioni relative alla sicurezza: problemi che erano già evidenti con le ultime dimostrazioni effettuate nel corso della conferenza Black Hat di Los Angeles, e quando si era scoperto che i droni militari inviavano alle truppe di terra dati non cifrati e che per questo erano stati intercettati da ribelli iraqeni con il semplice utilizzo di un dispositivo da 26 dollari .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 10 ott 2011
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