USA, Internet low-cost secondo Facebook

USA, Internet low-cost secondo Facebook

Zuckerberg vuole portare la versione Lite delle sue app anche negli States. Senza incorrere in sanzioni. Un rischio per la net-neutrality?
Zuckerberg vuole portare la versione Lite delle sue app anche negli States. Senza incorrere in sanzioni. Un rischio per la net-neutrality?

Secondo il Washington Post , Facebook sarebbe in trattative con il Governo degli Stati Uniti per capire come portare avanti il progetto “Basics Free” anche negli USA evitando di incorrere in sanzioni amministrative. Nelle intenzioni dichiarate dalla Società di Palo Alto infatti, l’applicazione al centro del progetto dovrebbe rappresentare il modo per fornire accesso ai propri servizi in zone rurali o economicamente svantaggiate. La tecnologia che si cerca di sfruttare è quella dello zero-rating accordandosi con operatori della telefonia mobile o wireless per dare accesso in modo gratuito ad una serie di servizi tra cui Facebook e Facebook Messenger, lasciando che a pagare siano gli inserzionisti pubblicitari e lesinando sulla protezione dei dati veicolati tramite tali connessioni.

Attualmente negli Stati Uniti operatori come AT&T e T-Mobile offrono già programmi in modo simile allo zero-rated e che forniscono dati gratuiti per musica, video, e servizi internet selezionati. Tuttavia finora tali compagnie non sarebbero state contattate da Facebook, col social che punta a stringere accordi con società più piccole in modo da evitare possibili controlli e sanzioni da parte della FCC (Federal Communications Commission). Tanta cautela è dovuta anche al fatto che a inizio anno “Basics Free” è stata bloccata in India e in Egitto poiché rappresenterebbe un modo sleale per garantire una certa priorità dei servizi Facebook a discapito dei concorrenti. In questi gioni Zuckerberg ha incontrato il Primo Ministro indiano Narendra Modi per cercare di sbloccare la situazione.

La Società di Zuckerberg ha finora stretto accordi per il “Basics Free” con 40 Paesi , di cui la maggior parte in Africa, raggiungendo una popolazione di circa 25 milioni di persone alle quali vengono forniti servizi come notizie , meteo , accesso ad annunci di lavoro , informazioni sanitarie , Wikipedia oltre ovviamente a Facebook . Nonostante possa sembrare un buon modo per dare accesso a Internet anche a chi non ha i mezzi per permetterselo, il non fornire un’adeguata protezione dei dati veicolati e i vantaggi che coloro che hanno accesso a tale piattaforma ottengono rispetto ai concorrenti, sollevano seri dubbi riguardo al rispetto della Net Neutrality .

Facebook ha cercato di limitare le critiche, aprendo la piattaforma agli sviluppatori di terze parti in modo che chiunque possa ottenere che il proprio servizio venga aggiunto alla versione stabile dell’applicazione tramite servizi zero-rated. Basics Free è ottimizzato per funzionare su connessioni lente e vecchi telefoni, per cui gli sviluppatori devono soddisfare alcune linee guida, come non usare VoIP, video, trasferimento di file, o inviare foto più grandi di 200KB.

Di sicuro è suggestivo immaginare che possano essere sovvertiti i principi fondamentali di Internet, soprattutto negli Stati Uniti, lasciando a Facebook la possibilità di creare la propria Facebook-net ed aprendo di fatto un vaso di Pandora sul reale futuro della Rete. Le condizioni d’uso prevedono la possibilità di avere accesso ai dati personali di milioni di persone, e su queste condizioni si potrebbe lucrare con appositi investimenti pubblicitari. Inoltre non c’è nessuna garanzia che il programma “Basics Free” resterà sempre libero dal momento che Facebook potrebbe decidere in qualsiasi momento di avviare un proprio operatore wireless virtuale.

Luca Algieri

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Pubblicato il
10 ott 2016
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