USA, studenti contro il database antiplagio

USA, studenti contro il database antiplagio

No, gli alunni di alcune scuole della California non ci stanno: il software che cerca i copioni - dicono - rappresenta una violazione delle proprietà intellettuali. Escamotage? Luddismo di ritorno?
No, gli alunni di alcune scuole della California non ci stanno: il software che cerca i copioni - dicono - rappresenta una violazione delle proprietà intellettuali. Escamotage? Luddismo di ritorno?

Los Angeles (USA) – Il servizio online più controverso e soprattutto più criticato, secondo molti studenti californiani, si chiama Turnitin : uno strumento online che promette agli insegnanti di “individuare immediatamente” qualsiasi compito in classe che sia stato copiato. L’omonima azienda possiede infatti un enorme database costituito da oltre 22 milioni di documenti , tra temi ed esercitazioni d’ogni tipo.

Il problema che ha scatenato l’ira di molti giovani, secondo il Washington Post , è che Turnitin basa il proprio enorme database sui documenti inviati direttamente dagli insegnanti. Alcuni studenti, membri del Comitato per i Diritti Studenteschi dello stato californiano, hanno espresso tutto la propria indignazione sostenendo che Turnitin e gli insegnanti che partecipano al programma, di fatto, stanno violando le leggi sulla proprietà intellettuale .

I temi e le altre esercitazioni alla base della fortuna di Turnitin, partner di molte scuole sul territorio statunitense, portano la firma di chi li ha creati e messi su carta. Non solo: secondo alcuni studenti intervistati dal Washington Post , Turnitin violerebbe i diritti degli studenti perché l’archiviazione dei temi avviene senza il consenso dei rispettivi autori.

Turnitin viene utilizzato anche nelle università . L’ Università del Kansas ha utilizzato il sistema per molto tempo ma è stata costretta ad abbandonare Turnitin nel timore che, effettivamente, violi i diritti degli studenti. Secondo i portavoce dell’Università del Kansas, tra le più importanti del Midwest statunitense, “i servizi di questo tipo, cosiddetti antiplagio, tolgono qualsiasi autorità agli autori dei documenti catalogati”.

Secondo una professoressa intervistata dal Post, il fenomeno dei plagi accademici ai tempi di Internet è degno d’attenzione e piuttosto esteso. Tuttavia, gli strumenti finora utilizzati per contrastarlo non sono sufficienti e soprattutto “fanno arricchire certe aziende grazie al lavoro degli studenti, che non percepiscono neanche un soldo”, ha detto la docente.

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Pubblicato il
26 set 2006
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