La diffusione dell’uso delle VPN, principalmente legato alla protezione della privacy o per sfruttare i vantaggi dati dalla possibilità di geolocalizzarsi in un altro paese, pone la spinosa questione della legalità. Non sono in pochi a chiedersi se sfruttare una rete virtuale privata sia davvero legale o comporti dei rischi.
Togliamoci subito il dente: il fatto che certi servizi siano in vendita li rende, banalmente, legali a tutti gli effetti, così come sono legali tutte le caratteristiche promesse, ad esempio da NordVPN. Poi, è l’uso che se ne fa a tracciare il confine tra ciò che è legale e ciò che invece non lo è.
Aspetti legali sull’uso di una VPN
Usare una VPN è legale nella maggior parte dei Paesi, compresa l’Italia. Discorso diverso che può applicarsi in altre nazioni, dove l’utilizzo di una rete private virtuale è limitato o addirittura vietato del tutto.
Il motivo è presto spiegato e riguarda specialmente i paesi in cui sussiste un regime autoritario che prova a controllare tutto, anche la semplice navigazione internet personale. Un servizio come NordVPN, che permette di crittografare il traffico rendendolo di fatto inaccessibile a terzi e di nascondere il proprio indirizzo IP sarebbe inaccettabile per alcuni governi.
Ci sono opinioni contrastanti tuttavia anche per i paesi in cui l’uso è permesso, come l’Italia, e riguardano in particolare timori sul fatto che le VPN possano essere sfruttate per attività illegali, che si tratti di pirateria informatica o altro ancora.
Va detto tuttavia che servizi come NordVPN nascono allo scopo di offrire all’utente la massima sicurezza dei dati personali e della protezione della privacy risultando dunque essenziali per proteggersi dagli imprevisti online. Usare una VPN è legale, ma è l’uso sconsiderato che si potrebbe farne a renderla illegale. Questo discorso, tuttavia, vale per qualsiasi cosa a nostra disposizione. Lo strumento in sé è la miglior arma per proteggere i propri dati in modo semplice e immediato.