Da metà luglio, NVIDIA può nuovamente vendere le GPU H20 in Cina. Un gruppo di 20 esperti in sicurezza nazionale hanno inviato una lettera a Howard Lutnick (Segretario al Commercio) per evidenziare i rischi e chiedere il blocco delle esportazioni. Intanto, l’azienda californiana ha incrementato gli ordini dei chip a TSMC, mentre Trump avrebbe addirittura sospeso i controlli.
Passo falso che mette in pericolo l’economia
L’amministrazione Trump ha introdotto nuove restrizioni alle esportazioni verso la Cina per impedire l’uso dei chip AI a scopo militare. In seguito alla visita del CEO Jensen Huang a Washington, il Dipartimento del Commercio ha eliminato il divieto, quindi NVIDIA può nuovamente vendere le GPU H20 alle aziende cinesi.
Nella lettera (PDF) inviata al Segretario Howard Lutnick viene sottolineato il passo falso strategico che metterà in pericolo il vantaggio degli Stati Uniti nel settore dell’intelligenza artificiale per uso civile e militare.
Contrariamente a quanto afferma Lutnick, i 20 esperti di sicurezza nazionale evidenziano che il chip H20 è uno dei migliori sul mercato, essendo ottimizzato per l’inferenza con prestazioni superiori al chip H100. Ciò avvantaggerà le aziende cinesi, tra cui DeepSeek.
Gli esperti sottolineano inoltre che i chip H20 condividono molti componenti con i chip della serie Blackwell. Se incrementerà l’esportazione in Cina ci saranno meno GPU B100 e B200 per le aziende statunitensi. I firmatari della lettera avvertono inoltre che i chip H20 verranno quasi certamente utilizzati per scopi militari, ad esempio per i sistemi di armi autonome.
Per questi motivi chiedono di bloccare l’esportazione delle GPU NVIDIA in Cina. Non è solo un questione commerciale, ma anche una questione di sicurezza nazionale. Difficilmente Trump seguirà il consiglio. Anzi, secondo il Financial Times, gli Stati Uniti hanno sospeso i controlli sulle esportazioni per non influire negativamente sui negoziati commerciali in corso.
Nel frattempo, NVIDIA ha ordinato altre 300.000 H20 a TSMC (che realizza le GPU nelle sue fabbriche) per soddisfare l’enorme domanda cinese. Si aggiungono alle altre 600.000-700.000 già disponibili e pronte per essere spedite in Cina.