La grande fuga delle VPN dall'India: cosa succede?

VPN, la grande fuga dall'India: cosa succede?

I gestori dei più importanti servizi Virtual Private Network potrebbero seguire presto l'esempio di ExpressVPN e lasciare l'India.
VPN, la grande fuga dall'India: cosa succede?
I gestori dei più importanti servizi Virtual Private Network potrebbero seguire presto l'esempio di ExpressVPN e lasciare l'India.

Nelle scorse settimane, l’agenzia CERT-In (Indian Computer Emergency Response Team) che in India si occupa di cybersecurity, ha approvato una normativa che di fatto impedisce ai gestori dei servizi VPN di continuare a erogare la loro offerta tutelando pienamente la privacy degli utenti. Tutti i dettagli sono riportati in un articolo dedicato. La prima grande realtà di questo ambito a prendere una conseguente decisione drastica, abbandonando di fatto il paese, è stata ExpressVPN. Altre potrebbero seguire il suo esempio.

Attacco alle VPN: niente più server in India?

A renderlo noto è oggi la redazione del sito Moneycontrol. Anche provider come NordVPN, Surfshark e Windscribe sembrerebbero infatti intenzionati a spegnere i server localizzati entro i confini del territorio.

Nel dettaglio, cosa sta provocando una fuga di massa dal paese? Le autorità indiane hanno deciso di imporre a queste realtà l’obbligo di conservare le informazioni riguardanti gli utenti e le attività da loro svolte, per un periodo pari a cinque anni. Il motivo è presto detto: ottenerle nel caso possano tornare utili nell’ambito di indagini su eventuali crimini commessi.

Così facendo, ovviamente, verrebbe meno quella garanzia di anonimato richiesta da chi sceglie di navigare, comunicare e connettersi alle risorse online attraverso una VPN. Non è dunque difficile comprendere il perché di una presa di posizione tanto ferma e decisa da parte di ExpressVPN (oggi al 35% di sconto), che a breve potrebbe essere replicata dai concorrenti.

È doveroso precisare che lo spegnimento dei server situati in una determinata regione non corrisponde necessariamente all’interruzione del servizio per coloro che vi risiedono. Gli utenti indiani, infatti, possono continuare ad agganciare quelli posizionati in altre aree di tutto il pianeta. Viene però colpita la libertà di scelta delle location attraverso cui far transitare il traffico dati, per aggirare blocchi e censure o, più semplicemente, per accedere a contenuti altrimenti irraggiungibili.

Fonte: Moneycontrol
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Pubblicato il 6 giu 2022
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