Washington (USA) – Il governo degli Stati Uniti canta il suo peana ed annuncia una prima, importantissima vittoria nella battaglia istituzionale contro le violazioni della proprietà intellettuale . L’annuncio arriva direttamente dal Dipartimento di Giustizia di Washington, dove il Procuratore Generale Alberto Gonzales ha evidenziato i risultati dei primi due anni di tolleranza zero contro la pirateria.
Una vera e propria lotta senza campo, condotta a colpi di accordi internazionali e leggi ad hoc . Il tutto condito dal supporto congiunto di forze dell’ordine e rappresentanti dell’industria digitale : l’ FBI , secondo il rapporto compilato da Gonzales, ha aumentato dell’ 87% le indagini sotto copertura sui reati connessi al copyright, soprattutto su Internet.
Le autorità statunitensi contano adesso su un piccolo esercito di 230 magistrati altamente specializzati sulle tematiche della proprietà intellettuale. Speciali team antipirateria sono stati attivati in tutte le più grandi città degli USA, dice Gonzales: “Il nostro impegno è grande, perché dobbiamo minimizzare i reati legati alla proprietà intellettuale, che ogni anno causano danni per ben 250 miliardi di dollari alla nostra economia nazionale”.
Il numero di azioni di polizia e sequestri è aumentato drammaticamente a partire dal 2003, con ben 230 operazioni ed almeno 60 pirati finiti in galera. Nel 2005 sono stati sequestrati prodotti contraffatti per un valore complessivo di almeno 100 milioni di dollari .
Malgrado le cifre ed i risultati raggiunti dal governo, per i membri di Electronic Frontier Foundation la battaglia antipirateria di Washington è un vero fallimento sotto il profilo dei diritti civili . L’associazione di San Francisco, che si batte per le libertà digitali, è convinta che l’attuale amministrazione americana stia lavorando ad alcuni progetti di legge, previsti per il 2007, che avranno effetti devastanti in tutto il mondo.
Fred von Lohmann, giurista di EFF, dice infatti che “il governo statunitense ha in cantiere alcune leggi al limite dell’ammissibilità, completamente ingiustificabili sotto il punto di vista giuridico”. Tra queste, ad esempio, ci sarebbe la possibilità di arrestare i pirati all’estero e perseguire i sospetti attraverso l’uso di intercettazioni persino al di fuori dei confini nazionali, a patto che la violazione contestata riguardi un prodotto realizzato negli Stati Uniti.
Tommaso Lombardi