WebTheatre/ 8K, il video che non si vede

WebTheatre/ 8K, il video che non si vede

di G. Niola - La sperimentazione passa da Internet, anche se pochi eletti ne possono fruire. E' una presa di posizione, un'affermazione della propria personalità: una promessa che la Rete non ha dubbi di poter mantenere
di G. Niola - La sperimentazione passa da Internet, anche se pochi eletti ne possono fruire. E' una presa di posizione, un'affermazione della propria personalità: una promessa che la Rete non ha dubbi di poter mantenere

Una volta era la sala il regno della sperimentazione tecnica in fatto di immagine. Era il cinema a presentare al pubblico le novità e gli avanzamenti tecnologici in fatto di ripresa della realtà. Technicolor, Cinemascope, 3D (vecchio o nuovo) e tutti i possibili formati, era il cinema il tempio della visione: la frontiera. Negli ultimi anni si è messo in gara con la tv per l’alta definizione: standard 2K e standard HD hanno fatto la loro comparsa quasi contemporaneamente, lo stesso dicasi per il 3D. Adesso invece, in pochi anni, è cambiato tutto: la nuova frontiera non sta né al cinema, nè in tv, la sperimentazione di nuove qualità video passa per internet. Anche quando non è visibile.

Da qualche giorno sono online video a 8K, standard mostruoso di 8192×4320 (tra qualche anno rideremo a pensare che oggi lo riteniamo mostruoso), caricati anche se quasi nessuno può guardarli. Non può almeno chi è dotato di normali computer commerciali, perché non solo gli schermi adeguati non sono in commercio ma anche perché la capacità di calcolo delle macchine ordinarie non è sufficiente a elaborare così tante informazioni. Poco importa: i video sono online.

Sembra una battaglia da poco mentre non lo è, è una questione di dominio nel mondo dell’immagine. È evidente che il motivo per il quale è avvenuto questo scambio è figlio sia del fatto che la tecnologia di ripresa a basso costo è sempre più una realtà (è stato girato con le Red Epic a 6K e poi gonfiato ad 8K in postproduzione), sia dell’ampliarsi della stessa piattaforma di YouTube, che ha deciso di accettare già da ora questo tipo di video. Tuttavia è evidente anche che l’equilibrio dei media audiovisivi ne esce sconvolto: quello che era il re assoluto dell’immagine non lo è più. Il cinema rimane in cima alla catena alimentare, cioè è la forma che più si ciba delle altre (mangia le trovate delle serie tv migliori, incorpora le invenzioni delle webserie, si appropria di soluzioni attingendo ai video virali e via dicendo, con maggiore prontezza di quanto gli altri facciano con lui), ma è evidente che sempre di più anche l’innovazione non è solo nelle mani delle grandi aziende.

Il fascino di questi video invisibili sta tutto in una previsione che non può ancora essere qui. Sono video in linea di massima promozionali per la tecnologia stessa, vedute e paesaggi, ma suonano come un’affermazione, un’affermazione di primogenitura, mettere il piede nella porta. Con questi primi esperimenti il video online impone la propria landa come quella da conquistare, apre le sue porte a tutti coloro i quali desiderano essere sulla frontiera tecnica.
Il digitale ha eguagliato la pellicola (in dettaglio) e si prepara a superarla, sperando di arrivare altrove, cioè non solo di essere superiore ma anche diverso, unico, particolare. Prestare il fianco ad idee diverse dal solito e così affermare la propria personalità.

GHOST TOWNS IN 8K

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

I precedenti scenari di G.N. sono disponibili a questo indirizzo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
19 giu 2015
Link copiato negli appunti