Un discorso di fine anno ricco di annunci pronunciato dal balcone dell’ambasciata dell’Ecuador nel Regno Unito: l’arrivo di nuovi leak nel 2013 e un attacco mirato alla volontà persecutrice degli Stati Uniti, i temi salienti dell’ ultimo intervento pubblico tenuto da Julian Assange.
A pochi giorni dalla notizia della nascita di un partito politico legato a Wikileaks, l’uomo che ha creato scompigli nella diplomazia internazionale con la sua attività giornalistica ha esordito ringraziando i suoi sostenitori e il governo dell’Ecuador, che da 185 giorni gli concede asilo all’interno della propria sede britannica.
“Nonostante le limitazioni, nonostante il blocco extra-giudiziario dei finanziamenti che chiudono Wikileaks come se vi fosse applicato un embargo cubano, nonostante indagini criminali senza precedenti e una campagna volta a danneggiare e distruggere la mia organizzazione, il 2012 è stato un anno grande”. Più che positivo il bilancio tracciato da Assange nell’anno che sta per terminare : molteplici i riferimenti alle attività portate avanti, dalla pubblicazione di informazioni sensibili circa il trattamento dei detenuti nella prigione di Guantanamo alle discutibili misure adottate dalla CIA, passando per la trasmissione di documenti relativi allo scoppio della guerra in Siria.
Ottimistiche le previsioni espresse per il prossimo anno : “il prossimo anno saremo impegnati allo stesso modo. Wikileaks detiene ancora oltre un milione di documenti in corso di preparazione per la pubblicazione, documenti che riguardano tutti i paesi del mondo. Ogni paese del mondo”. Un annuncio che sembra confezionato per ridestare attesa e timore.
A proposito della raccolta fondi, un nuovo gruppo a sostegno di Wikileaks e di iniziative aventi i medesimi obiettivi si è costituito come tramite per il trasferimento di denaro attraverso metodi tradizionali come carte di credito e PayPal nel tentativo di sopperire a quelli che Wikileaks giudica come sgambetti messi in atto da coloro che governano i meccanismi finanziari. Un’opinione condivisa dal Partito Pirata svedese che ha trasmesso un comunicato stampa per denunciare la discriminazione delle banche nazionali nei confronti di Wikileaks. La nuova formazione si chiama Freedom of the Press Foundation (FPF) e agirebbe come intermediario a protezione di sigle come WikiLeaks, MuckRock, National Security Archive e altre organizzazioni. Secondo le informazioni veicolate attraverso l’ account Twitter , il gruppo avrebbe raccolto donazioni pari a 35mila dollari (circa 26.500 euro) soltanto nelle prime 24 ore.
In tema di donazioni, è senz’altro notevole il regalo che il party game politicamente scorretto Cards Against Humanity ha destinato a Wikimedia a conclusione di una campagna di beneficenza condotta nell’arco di un weekend: un assegno di oltre 70mila dollari (53mila euro) donati come segno di gratitudine per l’attività portata avanti dalla fondazione che sta alle spalle di Wikipedia.
Cristina Sciannamblo