PayPal: non abbiamo niente contro Bradley Manning

PayPal: non abbiamo niente contro Bradley Manning

L'azienda spiega i motivi che hanno condotto a bloccare temporaneamente i fondi dell'organizzazione non profit in favore del soldato statunitense. Ora è tutto risolto
L'azienda spiega i motivi che hanno condotto a bloccare temporaneamente i fondi dell'organizzazione non profit in favore del soldato statunitense. Ora è tutto risolto

“Questo non ha nulla a che fare con Wikileaks”: è la motivazione addotta da PayPal, finita sotto accusa per aver temporaneamente bloccato il fondo dell’associazione Courage To Resist , impegnata nella raccolta di donazioni a favore di Bradley Manning (soldato USA, in carcere con l’accusa di essere la talpa di Wikileaks).

I servizi destinati alla raccolta fondi in favore del sito di Assange sono stati tutti bloccati da parte di MasterCard, Visa e PayPal. Ma, per quanto concerne il gruppo pro-Manning, non c’è nessuna motivazione collegata a Wikileaks sottolinea Anuj Nayar, rappresentante del circuito di pagamento online.

Il blocco dell’account è stato una restrizione temporanea , avvisano da Palo Alto. Secondo Nayar, Courage To Resist avrebbe violato l’articolo 501 della policy del sito, secondo il quale le associazioni non profit devono avere un conto bancario associato all’account PayPal. “Per la maggior parte delle organizzazioni non profit questo non è un problema”, afferma Najar.

Il portavoce di PayPal, inoltre, riprende le dichiarazioni di Courage To Resist , secondo le quali il sito non avrebbe intenzione di sbloccare il fondo prima di un controllo dei conti che dovrebbe essere autorizzato dall’associazione stessa. “Non possiamo fare una cosa del genere senza l’autorizzazione del titolare dell’account”, risponde Najar.

Per dissipare qualsiasi dubbio sull’incidente, PayPal ha emesso un comunicato ufficiale nel quale si afferma: “La limitazione temporanea verificatasi oggi sull’account PayPal di Courage to Resist è dovuta ai regolamenti di PayPal che richiedono alle organizzazioni non profit di associare un conto bancario al proprio account PayPal. Non c’è nulla che riguardi Wikileaks”.

La motivazioni addotte dal servizio di transazioni monetarie online sembrano essere confermate anche da parte dell’associazione: “Siamo da settimane in contatto con PayPal e, per loro stessa ammissione, non c’è un obbligo legale che li costringerebbe a chiudere il nostro account” ribadisce Loraine Reitman, rappresentante del network in favore di Bradley Manning.” Si tratta di una decisione interna dovuta alla policy del sistema”, conclude l’attivista.

PayPal, tuttavia, non nasconde di aver chiuso tutti gli account direttamente collegati al sito di Assange perché in contrasto con i regolamenti del servizio, che non ammettono l’uso della piattaforma per qualsiasi attività legata all’incoraggiamento, alla promozione e alla facilitazione dell’esercizio di attività illegali da parte di terzi”.

Non riscontrando nessuna correlazione tra Courage To Resist e Wikileaks, il servizio di Palo Alto ha deciso di scongelare l’account dell’associazione.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il 25 feb 2011
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