Chi non ha mai desiderato guardare un film sul proprio laptop con qualcun altro usando ciascuno le proprie cuffie, senza dover dividere gli auricolari come adolescenti romanticoni? O studiare insieme condividendo l’audio della lezione registrata senza disturbare chi sta attorno? Bene, Windows 11 ha finalmente aggiunto l’audio Bluetooth condiviso. Solo che, sorpresa, funziona praticamente su tre modelli di PC in tutto l’universo noto…
Microsoft ha annunciato che a partire dalla build 26220.7051, gli utenti di Windows 11 possono condividere un singolo flusso audio su due dispositivi wireless separati: cuffie, altoparlanti, apparecchi acustici, qualsiasi cosa abbia Bluetooth LE Audio. È una funzione che su Android esiste da anni, che Apple ha implementato tempo fa, e che finalmente arriva su Windows, anche se monca.
Finalmente arriva l’Audio Bluetooth condiviso su Windows 11, ma c’è un ma
L’audio condiviso attualmente funziona SOLO sui PC Copilot+ con processori Qualcomm Snapdragon. Non su tutti i PC Windows 11. Non su tutti i laptop moderni. Solo su quella piccola, microscopica categoria di dispositivi che Microsoft sta spingendo a tutta forza, e che pochissime persone possiedono.
Nello specifico, parliamo di Surface Laptop 7 e Surface Pro 11 nelle versioni consumer e business. Punto. Fine della lista. Tutti gli altri portatili Windows, anche se costosi, potenti, recentissimi, sono tagliati fuori. Almeno per ora. Microsoft dice che sta lavorando per aggiungere altri dispositivi all’elenco di compatibilità.
L’espansione futura (che non è per tutti)
La buona notizia è che Microsoft ha già annunciato quali dispositivi riceveranno la funzione presto
: Samsung Galaxy Book5 Pro, 360, 360 Pro e Book4 Edge, con chip Intel Core Ultra Series 200 o Snapdragon X. Quindi se hai un Galaxy Book ma con processore Intel di generazione precedente, mi dispiace, non sei abbastanza cool per l’audio condiviso.
Surface Laptop da 13 pollici e Surface Pro da 12 pollici, con processori Snapdragon nelle versioni base. Perché anche tra i Surface c’è una gerarchia, e solo alcuni meritano l’audio condiviso. La promessa vaga alla fine del comunicato, altri dispositivi potrebbero essere supportati una volta disponibili al pubblico
.
Le cuffie: almeno lì c’è scelta
Sul fronte degli accessori, la situazione è leggermente meno restrittiva. Microsoft dice che l’audio condiviso funziona con un’ampia gamma di dispositivi che supportano Bluetooth LE Audio. Ad esempio, Samsung Galaxy Buds2 Pro, Buds3 e Buds3 Pro; Sony WH-1000XM6; e vari apparecchi acustici di ReSound e Beltone.
Bluetooth LE Audio, Low Energy Audio, è uno standard relativamente nuovo che promette migliore qualità e minore consumo di batteria. Non tutte le cuffie Bluetooth lo supportano, ma la maggior parte dei modelli recenti sì. Quindi chi ha comprato cuffie negli ultimi due anni, probabilmente è coperto. Sul lato accessori, almeno.
Come funziona (per i fortunati)
Se si possiede uno dei tre dispositivi attualmente supportati e si ha l’ultima build di Windows 11 Insider, il processo è relativamente semplice:
- Accoppiare due cuffie Bluetooth al PC;
- Andare nelle Impostazioni rapide;
- Cercare il nuovo pannello “Audio condiviso”;
- Selezionare le cuffie che vogliono usare;
- Premere “Condividi”.
E voilà, ora insieme a un’altra persona è possibile ascoltare lo stesso audio dal proprio laptop.
Microsoft ha anche semplificato i nomi in Windows Update, quindi trovare il driver necessario per abilitare tutto questo dovrebbe essere più facile. Prima dell’audio condiviso si vedrà apparire un aggiornamento del driver con un nome comprensibile invece di una stringa alfanumerica in cirillico.
A essere onesti, l’audio condiviso è una funzione utile. Gli scenari d’uso che Microsoft menziona, come guardare un film in aereo con qualcun altro, studiare insieme condividendo la lezione, sono reali e frequenti. Ecco perché è un peccato che abbia scelto di limitarlo a una manciata di dispositivi specifici, probabilmente per spingere la vendita di PC Copilot+ o per ragioni tecniche legate ai driver Bluetooth che francamente non dovrebbero essere un ostacolo insormontabile nel 2025.