La scorsa settimana abbiamo dedicato un articolo all’ambizioso progetto della startup Operation Bluebird: riportare in vita Twitter, lanciando un social network dalla natura e dai principi di funzionamento ispirati alle origini della piattaforma. È già online anche una homepage dedicata, all’indirizzo twitter.new. Oggi torniamo sull’argomento, per segnalare una contromossa di X che sembra poter complicare non poco i piani. La società di Elon Musk ha infatti messo nero su bianco il proprio diritto di continuare a sfruttare il marchio.
X rivendica il marchio Twitter
Una versione aggiornata dei termini di servizio vieta espressamente ogni utilizzo non autorizzato del brand, del suo logo e del dominio associato. La modifica entrerà ufficialmente in vigore il 15 gennaio 2026.
Nessuna disposizione dei termini conferisce all’utente il diritto di utilizzare il nome X o il nome Twitter o uno qualsiasi dei marchi, loghi, nomi di dominio, altri elementi distintivi del marchio e altri diritti di proprietà di X o Twitter, e l’utente non può farlo senza il nostro esplicito consenso scritto.
La tempistica non lascia spazio a interpretazioni, si tratta di un cambiamento apportato proprio per evitare che qualcun altro possa reclamare la proprietà del marchio. Così facendo, però, Musk e i suoi contraddicono quando affermato in passato. In un post datato luglio 2023, l’uomo più ricco al mondo dichiarava E presto diremo addio al marchio Twitter e, gradualmente, a tutti gli uccelli
.
X si è mossa anche per vie legali, depositando un documento (PDF) in cui accusa Operation Bluebird di essersi attivata per tentare sfacciatamente di rubare
il brand, pur non avendone alcun diritto
. La startup, con sede in Virginia, è stata fondata da due avvocati, Michael Peroff e e Stephen Coates, che con tutta probabilità avevano previsto una reazione di questo tipo. Non è da escludere che la vicenda possa arrivare nelle aule di tribunale.