Yahoo risponde alla backdoor

Yahoo risponde alla backdoor

L'azienda respinge le accuse delle scorse ore. Fonti governative, nel frattempo, minimizzano: solo un ordinario filtro antispam adattato contro comunicazioni di specifiche associazioni terroristiche
L'azienda respinge le accuse delle scorse ore. Fonti governative, nel frattempo, minimizzano: solo un ordinario filtro antispam adattato contro comunicazioni di specifiche associazioni terroristiche

Yahoo ha contestato le accuse che la vogliono coinvolta nello sviluppo di un programma ad hoc per scandagliare tutte le email dei propri utenti a favore delle autorità a stelle e strisce.

Le indiscrezioni delle scorse ore, raccolte da Reuters , hanno scatenato un vero putiferio intorno all’azienda già al centro di polemiche a causa della mega-breccia emersa di recente, che aveva colpito gli account dei suoi utenti nel 2014: secondo anonimi ex-dipendenti Yahoo avrebbe iniziato a collaborare strettamente con le autorità a stelle e strisce nella primavera del 2015 a seguito di un non meglio specificato “ordine segreto governativo” che avrebbe tra l’altro portato alle dimissioni dell’allora vertice della sicurezza delle informazioni di Yahoo, Alex Stamos.

Le Critiche nei confronti della gestione dei dati degli utenti, d’altra parte, sono ancora più pressanti in vista dell’acquisizione degli asset di Yahoo da parte di Verizon.

Anche per questo Yahoo è corsa ai ripari rispondendo nel merito alle accuse e definendo tali conclusioni “forvianti”, specificando di aver sempre risposto agli ordini governativi nella maniera più restrittiva possibile “per minimizzare l’accesso ai dati degli utenti” e che un tale sistema di analisi delle email che transitano per gli account che gestisce non esiste affatto .

Piuttosto, come spiegano due fonti anonime del Governo, l’azienda di Marissa Meyer, in seguito ad una richiesta governativa avrebbe semplicemente adattato il suo filtro per le email dedicato all’individuazione di contenuti pedo-pornografici e di spam per rastrellare anche le comunicazioni con firme specifiche ricollegate a determinate organizzazioni terroristiche.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 6 ott 2016
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