YouTube e il venerdì nero del teen pop

YouTube e il venerdì nero del teen pop

Sparito dal Tubo il video ufficiale di Friday, successo della giovanissima Rebecca Black. I legali della famiglia hanno contestato la decisione di far pagare 3 dollari per la sua visione. Ma ci sono altre grane
Sparito dal Tubo il video ufficiale di Friday, successo della giovanissima Rebecca Black. I legali della famiglia hanno contestato la decisione di far pagare 3 dollari per la sua visione. Ma ci sono altre grane

Le sue performance canore avevano già scatenato un turbinio di critiche, a partire da quello che era subito stato descritto come il peggior brano mai concepito nella storia della musica. La giovanissima teen-star del pop Rebecca Black è ora svanita dai vasti meandri di YouTube, dopo aver attirato più di 160 milioni di visite con la sua hit Friday .

“Copyright claim by Rebecca Black. Sorry about that”. Così c’è scritto sul classico sfondo nero dei filmati rimossi dal Tubo, a sottolineare come siano stati gli stessi legali della famiglia Black a richiedere la sparizione del video ufficiale di Friday dalla piattaforma di video sharing. Una rimozione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a oltre 3 milioni di detrattori.

Varie fonti hanno dunque tentato di ricostruire la vicenda, partita dai cruciali fraintendimenti contrattuali tra la madre della ragazza e l’etichetta statunitense Ark Music Records . In un cinguettio su Twitter, la stessa Rebecca Black aveva dichiarato di essere totalmente estranea alla decisione di far pagare quasi 3 dollari per la visione del video .

Pare infatti che siano stati i vertici di Ark Music a decidere di istituire una tariffa per consentire agli utenti di visualizzare il video sul Tubo. Il video era passato da un canale pubblico ad uno privato, prima di scomparire del tutto in seguito all’invio di una cosiddetta takedown notice da parte dei legali della famiglia.

Secondo la testata Hollywood Reporter , la madre di Rebecca non avrebbe mai fornito all’etichetta il permesso di presentare la piccola cantante come un’artista della propria scuderia. I vertici di Ark Music hanno però sottolineato come la madre avesse pagato 4mila dollari per la realizzazione del brano e del relativo video . Ora spazzato via con il sollievo di mezzo web.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 21 giu 2011
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