Il media (di lingua) spagnolo Univision ha siglato un accordo con YouTube per offrire sulla sua piattaforma interi programmi nonché materiale d’archivio, interviste e backstage. Il tutto ripartendo i profitti che saranno generati esclusivamente dagli introiti pubblicitari. Le percentuali di ripartizioni non sono state divulgate, ma sembrerebbe che la maggior parte dovrebbe essere destinata al produttore ispanico.
YouTube prosegue la strada che dovrebbe condurla fuori dal tunnel dei contenuti autoprodotti dagli utenti, per diventare un tubo adulto, pronto a giocare con i professionisti . Non è d’altronde il primo accordo raggiunto da YouTube con un produttore di contenuti: primi esperimenti già erano stati portati avanti con acune major, per esempio Disney e Time Warner, ma queste si limitavano ad usare la piattaforma per diffondere contenuti parziali (trailer, anteprime ecc).
Univision, inoltre, rappresenta un importante banco di prova per YouTube, data la forma dei suoi contenuti e dal momento che quello dei prodotti televisivi in lingue spagnola rappresenta un mercato in piena espansione, in particolare negli Stati Uniti: con questo accordo YouTube punterebbe ad allargarsi al pubblico ispanico cresciuto solo nell’ultimo anno dell’80 per cento.
In maniera alquando innovativa, inoltre, la collaborazione tra i due prevede la possibilità di identificare prodotti Univision caricati dagli utenti: invece di rimuoverli si procederà a dotarli di pubblicità , facendoli rientrare così nel circuito del mercato prodotto dall’accordo.
Ancora da definire, inoltre, il tempo che deve intercorrere tra il passaggio in onda della trasmissione e la sua possibile visione su YouTube, né se vi sarà o meno la possibilità di embeddare il video: opzione che probabilmente sarà decisa caso per caso.
La nuova offerta video dovrebbe esordire sulla piattaforma nei primi mesi del 2010, intanto YouTube ha altre iniziative per aggiungere nuovi contenuti: ha annunciato un canale dedicato ai ” cittadini giornalisti ” che raccoglierà tutto il materiale filmato da reporter amatoriali o meno che, armati di cellulare o videocamera, saranno sulla notizia (o sul gossip).
I filmati e i reportage così raccolti riceveranno inoltre il riconoscimento da parte di emittenti giornalistiche professioniste che garantiranno visibilità e merito all’autore. Per rendere ancora più effettivo il legame che si verrà a creare, il sito mette a disposizione dei soggetti interessati, testate giornalistiche e non solo, YouTube Direct, un’applicazione open source che permette di integrare i video direttamente sul proprio sito, visionarli appena caricati, o utilizzandone solo le immagini migliori. Le responsabilità sull’accuratezza delle informazioni contenute resta comunque in capo ai fornitori di notizie.
Perché, anche Google lo sa, gli user genereted content non sono solo inutili filmati autoreferenziali di bassa qualità. Sono anzi proprio loro ad aver reso grande YouTube, i reporter improvvisati che colmano i ritardi dell’informazione professionale, quelli coraggiosi che si infiltrano dove le telecamere dei TG non possono arrivare, o le testimonianze coraggiose di eroi che mettono a repentaglio la proprio sicurezza per far sapere al mondo alcune verità: come il poliziotto russo Alexei Dymovsky, che con i suoi filmati di denuncia indirizzati a Vladimir Putin sta facendo tremare l’establishment russo.
Claudio Tamburrino