YouTube prende posizione contro la Momo Challenge

YouTube prende posizione contro la Momo Challenge

Dopo mesi di silenzio si torna a parlare della Momo Challenge: tra coloro che prendono posizione per contrastare il fenomeno c'è anche YouTube.
YouTube prende posizione contro la Momo Challenge
Dopo mesi di silenzio si torna a parlare della Momo Challenge: tra coloro che prendono posizione per contrastare il fenomeno c'è anche YouTube.

Non è il più roseo dei momenti per YouTube, in particolare per quanto concerne la gestione dei contenuti caricati sulla piattaforma e destinati ai più giovani. Oggi viene ripreso il tema poiché, dopo mesi di silenzio, pare essere tornata in auge la cosiddetta Momo Challenge, un fenomeno esploso nell’estate scorsa e andato poi via via scemando.

Cos’è la Momo Challenge?

Prendiamo come riferimento la ricostruzione dei fatti proposta da Wikipedia per capire di cosa si tratta. Nel luglio 2018 si è iniziato a parlare di una macabra sfida rivolta a bambini e adolescenti, diffusa in modo virale attraverso i social network e le applicazioni di messaggistica, spingendoli a fare del male a se stessi o ad altri. Nonostante il clamore intorno alla vicenda, nessuna autorità ha confermato le segnalazioni circolate in Rete in merito a fatti di cronaca riconducibili alla pratica, portando così ad archiviare il tutto come una bufala.

Di recente il profilo Facebook del Police Service of Northern Ireland è tornato sulla questione, pubblicando un post dal titolo piuttosto esplicito: “Il gioco del suicidio che prende di mira i nostri ragazzi”. In allegato l’immagine che raffigura Mother Bird, una scultura ubume ispirata alla tradizione giapponese, realizzata dall’artista Keisuke Aisawa per una mostra. L’ente irlandese, in modo involontario, ha riportato a galla il fenomeno e le condivisioni, innescando il più classico degli effetti Streisand, contribuendo alla sua diffusione anziché arginarla.

La figura, dall’aspetto disturbante, sarebbe stato in un primo momento l’avatar scelto da alcuni account per gestire le conversazioni con le vittime, spingendole a compiere atti di autolesionismo. Per non turbare i lettori, volutamente su queste pagine non riportiamo né link ai contenuti citati né le immagini in questione. Le dinamiche richiamano alla mente quelle della Blue Whale Challenge di cui si è parlato molto a cavallo tra il 2016 e il 2017.

La posizione di YouTube: via l’advertising

YouTube ha confermato alla redazione del sito The Verge che qualsiasi filmato contenente riferimenti alla Momo Challenge è da considerarsi in violazione delle linee guida per gli inserzionisti e per questo motivo non potrà più essere accompagnato da forme di advertising per la monetizzazione. Così la piattaforma intente contrastare il fenomeno, disincentivando la condivisione di clip sul tema. Questo vale sia per i video caricati dalla community di utenti sia per quelli provenienti da redazioni e testate come CBS, ABC, CNN o Fox.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
1 mar 2019
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