YouTube non rimuove più i contenuti vietati dalle regole del servizio. Secondo il New York Times, l’azienda di Mountain View ha incoraggiato i moderatori a lasciare online i video se possono essere considerati di pubblico interesse, come quelli che trattano argomenti politici, sociali e culturali.
YouTube come Meta?
A gennaio, Meta ha comunicato l’eliminazione del programma di fact checking negli Stati Uniti e delle restrizioni su alcuni argomenti. L’obiettivo è quello di favorire la libertà di espressione (ma i primi risultati non sono molto positivi). La stessa motivazione sarebbe alla base della decisione di YouTube.
A differenza di Meta e X, l’azienda di Mountain View non ha comunicato pubblicamente la novità. Le nuove regole sono state introdotte a metà dicembre, come scoperto dal New York Times. I moderatori devono lasciare online i video se la violazione delle regole avviene fino alla metà della lunghezza totale (in precedenza era un quarto).
In generale, i moderatori dovrebbe lasciare online i video se la libertà di espressione supera il rischio di danno. Un portavoce di YouTube ha dichiarato:
Consapevoli che la definizione di interesse pubblico è in continua evoluzione, aggiorniamo le nostre linee guida per riflettere i nuovi tipi di discussione che vediamo oggi sulla piattaforma. Il nostro obiettivo rimane lo stesso: proteggere la libertà di espressione su YouTube, mitigando al contempo i danni più gravi.
Tra gli argomenti di pubblico interesse ci sono quelli su elezioni, ideologie, movimenti, razza, genere, sessualità, aborto, immigrazione e censura.
Nei documenti visti dal New York Times ci sono alcuni esempi di pubblico interesse. Sono rimasti online un video in cui c’è un insulto contro una persona transgender e un video in cui viene suggerito di mettere l’ex Presidente della Corea del Sud (Yoon Suk Yeol) in una ghigliottina.